29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Continua la guerra di Tripoli

Libia: battaglia a Bani Walid, i ribelli perdono l'aeroporto

Uccisi 17 rivoluzionari. Altri 50 ribelli del Cnt sono rimasti feriti negli scontri. A Sirte si combatte contro i cecchini

TRIPOLI - Diciassette combattenti dell'opposizione al regime di Muammar Gheddafi sono stati uccisi nelle ultime ore nei combattimenti contro i lealisti del colonnello a Bani Walid: i rivoluzionari hanno dovuto abbandonare l'aeroporto, di cui avevano assunto il pieno controllo appena ieri. Altri 50 ribelli del Cnt sono rimasti feriti negli scontri. «Abbiamo perso 17 combattenti in una battaglia violenta che ha avuto luogo ieri. Le nostre forze si sono ritirate dall'aeroporto, di cui avevano preso il controllo», ha dichiarato Salem Gheith, capo dell'ufficio operativo del Cnt a Tripoli, affermando che «i lealisti di Gheddafi hanno riconquistato alcune postazioni. Si tratta solo di un ripiegamento tattico», ha garantito l'esponente del Consiglio nazionale di transizione libico.
Le forze ribelli, che da circa un mese tentano inutilmente di conquistare Bani Walid, hanno ricevuto «rinforzi da Tripoli e dal Nefoussa», «stiamo provando a riprendere l'offensiva», ha spiegato il comandante Gheith.

Anche a Sirte, nelle ultime ore, infuriano i combattimenti. I combattenti dell'opposizione hanno annunciato oggi di avere preso il controllo di oltre la metà della città, ultima roccaforte dei lealisti di Gheddafi. Le truppe del colonnello, però, non intendono cedere facilmente le postazioni ancora sotto il loro controllo, secondo quanto riferisce al Jazeera. Numerosi i cecchini appostati sui tetti, pronti a frenare l'avanzata dei rivoluzionari.
«Siamo determinati a conquistare Sirte entro oggi», ha dichiarato un combattente del Cnt, mentre il comandante Tarek Drisa ha affermato che le sue truppe «si trovano a meno di 1,5 chilometri dalla piazza centrale». A sud-ovest della città, non lontano dal centro conferenze Uagadugu, le forze del Cnt stanno bombardando alcune postazioni dei lealisti con missili anticarro. «Dopo, avanzeremo a piedi e con i nostri mezzi», ha dichiarato uno dei combattenti, Ibrahim Mletan. «Sarà una battaglia sanguinosa perché non vogliono arrendersi».

Più a ovest, i combattenti dell'opposizione hanno preso il controllo di un palazzo dell'ex Guida libica, conosciuto come una delle sue «fortezze», così come dell'ospedale Ibn Sina, il più grande di Sirte. «Questo, da tempo, non era più un ospedale. Non abbiamo medicine, non abbiamo ossigeno», ha affermato il medico Nabil Lamina.