Islamabad non attaccherà il covo della rete talebana Haqqani
Malgrado Washington gli chieda di spezzare i legami, il Pakistan ha minacciato gli USA di rompere l'alleanza
ISLAMABAD - Il Pakistan non lancerà offensive militari contro la rete talebana Haqqani nella sua roccaforte nelle zone tribali, malgrado gli appelli di Washington che la ritiene il suo nemico numero uno in Afghanistan. Lo ha dichiarato un responsabile militare pachistano.
I responsabili americani hanno moltiplicato negli ultimi giorni le dichiarazioni che accusano il Pakistan di sostenere questo ramo della guerriglia afgana vicino ad al Qaida, chiedendogli di interrompere questi legami.
A seguito delle critiche americane, il capo di stato maggiore dell'esercito pachistano, il generale Ashfaq Kayani, ritenuto da numerosi osservatori come la personalità più potente del Paese, ha convocato ieri i suoi generali di più alto grado.
«Non penso che le indicazioni vadano in questa direzione», ha dichiarato un alto responsabile militare pachistano sotto copertura di anonimato, interrogato dopo questa riunione sul possibile lancio di un'offensiva nel Nord Waziristan, principale base della rete Haqqani in Pakistan.
Il Pakistan ha minacciato gli USA di rompere l'alleanza - L'esercito deve piuttosto «consolidare i progressi» ottenuti contro gli insorti islamisti in altre regioni delle zone tribali alla frontiera con l'Afghanistan, ha aggiunto.
Queste zone semi-autonome sono considerate da Washington come il quartier generale di al Qaida. Di fronte alle accuse americane, il Pakistan ha minacciato venerdì di mettere fine all'alleanza tra i due Paesi se gli Stati Uniti insistessero su questa strada.
Washington ha rincarato la dose poco dopo invitando Islamabad a «rompere» qualsiasi legame con la rete Haqqani. Gli Stati Uniti considerano la rete Haqqani, fondata negli anni 1980 dal comandante della resistenza antisovietica all'epoca finanziata dalla Cia, come responsabile di molti spettacolari attentati contro il governo afgano e i suoi alleati della Nato, tra cui quello che ha colpito l'ambasciata americana a Kabul a metà settembre.