19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Si combatte a Sirte e Bani Walid, i lealisti resistono

Libia, Gheddafi: «Rivolta? E' solo una farsa»

Nuovo messaggio audio del leader libico: «Il mio regime rappresenta milioni di libici». Catturato generale fedele al rais nel sud del paese. Friends of Libya discutono a New York del post-Gheddafi

TRIPOLI - Gli avvenimenti in corso in Libia, con la rivolta dell'opposizione contro il regime, rappresentano solo una «farsa». E' quanto ha detto il leader libico Muammar Gheddafi in una nuovo messaggio audio diffuso dalla televisione Arrai.
Il colonnello ha chiesto ai libici di «non credere» a un cambiamento di regime. «Ciò che sta accadendo in Libia è una farsa che regge soltanto grazie ai bombardamenti aerei della Nato che non dureranno in eterno».
«Non rallegratevi e non credete che il regime sia stato rovesciato e ne sia stato imposto un altro con l'aiuto dei raid aerei e marittimi», ha aggiunto il colonnello.

«Il mio regime rappresenta milioni di libici» - «E' difficile rovesciare questo regime perché rappresenta milioni di libici» e «il solo potere legittimo è quello che deriva dal popolo e dai comitati popolari: tutti gli altri sono nulli e illegittimi». E' quanto ha detto Gheddafi precisando di non esercitare più il potere «dal 1977, quando è stato rimesso nelle mani del popolo».
Gli avvenimenti in corso in Libia, ha poi aggiunto il rais, rappresentano solo una «farsa». Il colonnello ha chiesto ai libici di «non credere» a un cambiamento di regime. «Ciò che sta accadendo in Libia è una farsa che regge soltanto grazie ai bombardamenti aerei (della Nato, ndr) che non dureranno in eterno», ha detto Gheddafi in questo messaggio diffuso dalla televisione Arrai. «Non rallegratevi e non credete che il regime sia stato rovesciato e ne sia stato imposto un altro con l'aiuto dei raid aerei e marittimi», ha aggiunto il colonnello.

Si combatte a Sirte e Bani Walid, i lealisti resistono - I combattenti dell'opposizione sono entrati nuovamente ieri a Bani Walid e mantengono il loro assedio su Sirte, le due roccaforti di Muammar Gheddafi dove potrebbero essersi rifugiati alcuni dei figli del colonnello. Una situazione di incertezza, quella sul campo, che si riflette anche a livello politico. L'annuncio del nuovo governo di transizione è stato rinviato sine die domenica sera a seguito di una mancanza di accordo sulla sua composizione.
Il portavoce del consiglio nazionale di transizione libico, Abdallah Kenchill, ha detto ieri che Saif al Islam si troverebbe proprio a Bani Walid, da dove continua a guidare le truppe del regime in stretto coordinamento con il padre Muammar. «Saif al-Islam è stato visto a Bani Walid, siamo sicuri al 100%. Anche suo padre è lì, siamo sicuri al 70%», ha detto il portavoce.

Catturato generale fedele a Gheddafi nel sud del paese - Un importante generale libico rimasto fedele a Muammar Gheddafi è stato catturato ieri sera nel sud della Libia: lo ha annunciato un responsabile del Consiglio nazionale di transizione libico di Bengasi (Cnt). «Il generale Belgacem Al-Abaaj, capo dei servizi segreti del regime di Gheddafi nella regione di al Khofra, è stato catturato ieri verso le 17 tra la città di Sebha ed Oum Alaraneb», ha confermato Mohamed Wardugu, rappresentante di una brigata di Bengasi.

Friends of Libya discutono a New York del post-Gheddafi - Si svolge oggi al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, a New York, la riunione dei Friends of Libya, il gruppo costituitosi in occasione della conferenza di Parigi del 1 settembre scorso dedicata alla ricostruzione della nuova Libia. A questo evento, che si svolge a margine della 66ma Assemblea Generale dell'Onu, l'Italia sarà rappresentata dal ministro degli Esteri Franco Frattini, il quale, ieri pomeriggio, ha avuto un colloquio bilaterale con il capo del governo transitorio libico Mahmoud Jibril.
Il titolare della Farnesina ha colto l'occasione per confermare «l'amicizia e il pieno sostegno dell'Italia» al Consiglio nazionale transitorio libico, sottolineando in particolare che «la partecipazione dei rappresentanti del Cnt all'Assemblea Generale è una vittoria di tutta la comunità internazionale».
Frattini ha poi ricordato che l'Italia all'inizio fu tra i pochi Paesi a sostenere con convinzione il Cnt. «Erano tempi un po' più difficili. Ora tutti sono padri della vittoria, ma ricordo che quando sono venuto a visitarti a Bengasi, esattamente il giorno dopo la visita ci fu un attentato» contro lo stesso hotel in cui si tenne l'incontro.
Nel corso del colloquio, che si è svolto presso la sede della rappresentanza permanente dell'Italia alle Nazioni Unite, Frattini e Jibril hanno discusso di diversi problemi. «Abbiamo parlato della riunione di un comitato misto italio-libico, che abbiamo già istituito a Milano, che si potrebbe riunire entro la fine di ottobre a Tripoli, per cogliere anche l'occasione per la riattivazione di amicizia Italia-Libia».