24 aprile 2024
Aggiornato 11:00
La guerra di Libia

Si continua a combattere a Sirte e Bani Walid, i lealisti resistono

Le truppe del rais non cedono, ribelli nervosi: «Fortini inespugnabili»

BANI WALID - I combattenti dell'opposizione sono entrati nuovamente ieri a Bani Walid e mantengono il loro assedio su Sirte, le due roccaforti di Muammar Gheddafi dove potrebbero essersi rifugiati alcuni dei figli del colonnello. Una situazione di incertezza, quella sul campo, che si riflette anche a livello politico. L'annuncio del nuovo governo di transizione è stato rinviato sine die domenica sera a seguito di una mancanza di accordo sulla sua composizione.

Il portavoce del consiglio nazionale di transizione libico, Abdallah Kenchill, ha detto ieri che Saif al Islam si troverebbe proprio a Bani Walid, da dove continua a guidare le truppe del regime in stretto coordinamento con il padre Muammar. «Saif al-Islam è stato visto a Bani Walid, siamo sicuri al 100%. Anche suo padre è lì, siamo sicuri al 70%», ha detto il portavoce.

Dopo gli scontri di ieri alla periferia della città, «i rivoluzionari sono entrati oggi a Bani Walid e sono impegnati in una violenta battaglia», ha detto un responsabile locale, spiegando che mancherebbero ormai solo «poche ore» alla liberazione dell'intera area. I combattenti, invece, sono meno ottimisti. «Alcuni sono nervosi, è una settimana che provano a liberare Bani Walid, ma stanno affrontando una forte resistenza e la situazione è aggravata da una mancanza di coordinamento e di organizzazione tra i vari gruppi ribelli», ha detto una fonte sul posto.

A Sirte, d'altra parte, il Cnt sta cercando di consolidare le proprie posizioni e di liberare le principali arterie cittadine per lasciare allontanare i civili. Secondo un portavoce militare dei ribelli, i combattimenti si stanno concentrando attorno al complesso di Uagadugu, dove il colonnello Gheddafi teneva i vertici panafricani e che adesso sembra essere diventato la nuova base del 32esima brigata. Secondo le forze di opposizione, questa unità di elite che era guidata un tempo da Khamis Gheddafi, uno dei figli del colonnello dato per morto, sarebbe ora sotto il comando di un altro figlio del colonnello, Moutassim.