25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
La Russia perde 4 miliardi di dollari per lo stop alle forniture di armi alla Libia

Dopo Gheddafi, la nuova «road map» dei ribelli libici

Sarà un'assemblea di 200 persone a guidare il Paese. Times: «Se cade il Rais ribelli impreparati a governare»

BENGASI - Il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) dei ribelli libici di Bengasi ha messo a punto una nuova road map per il periodo di transizione successivo alla caduta del regime di Muammar Gheddafi. Si tratta di una «dichiarazione costituzionale» che prevede di rimettere il potere a un'assemblea nazionale entro otto mesi e di adottare una nuova costituzione.
Il documento, di cui la France presse ha ottenuto una copia, è una versione modificata e dettagliata del progetto presentato lo scorso marzo dal Cnt, in cui vengono presentate, in 37 articoli, le grandi tappe della transizione. Il Cnt ribadisce innanzitutto di essere «la massima autorità dello Stato (...), il solo rappresentante legittimo del popolo libico, avendo conquistato la propria legittimità dalla rivoluzione del 17 febbraio».
Quindi si impegna, una volta insediatosi a Tripoli dopo «la liberazione», a nominare entro 30 giorni un governo di transizione, incaricato di gestire gli affari del Paese. Questo stesso governo avrà anche la missione di garantire, entro 8 mesi, l'elezione di una «Conferenza nazionale», un'assemblea nazionale di transizione di 200 membri, a cui il Consiglio di Bengasi lascerà la guida del Paese. Questa stessa assemblea dovrà poi nominare il primo ministro e votare la fiducia al nuovo governo.
Il Cnt è stato istituito il 27 febbraio a Bengasi, nei giorni successivi alla rivolta popolare contro il regime di Tripoli; dall'inizio di marzo si presenta come «comitato di gestione della crisi» sotto la guida di Mustafa Abdul Jalil, ex ministro della Giustizia di Gheddafi.

Times: «Se cade Gheddafi ribelli impreparati a governare» - Il crollo del regime di Muammar Gheddafi rischia di creare un vuoto di potere a fronte delle divisioni emerse tra i ribelli libici, oggi impreparati ad assumere la guida del Paese. E' questo lo scenario presentato al Times da diverse fonti diplomatiche e militari.
Per una fonte occidentale presente a Bengasi, la prospettiva che Tripoli cada in mano ai ribelli rappresenta oggi «lo scenario peggiore». Lettura condivisa da fonti della Nato, secondo cui una vittoria contro il regime viene ora giudicata come «un catastrofico successo». «Questa è l'espressione che viene usata oggi alla Nato, che stiamo per avere un catastrofico successo in Libia - ha confermato un alto funzionario dell'Alleanza atlantica - e anche se non sarà catastrofico sarà comunque caotico, perchè l'opposizione non è pronta a governare e ci sarà un vuoto di potere se Gheddafi va via».

Ex del Rais chiedono un salvacondotto per l'estero - Alcuni funzionari del regime del colonnello Gheddafi avrebbero avviato contatti con gli insorti per cercare una «via di fuga» verso l'Europa.
Lo ha rivelato Wahid Bourchan, membro del Consiglio nazionale di transizione (cnt), secondo il quale alcuni «tecnocrati» del regime sarebbero «entrati in contatto con gli insorti» per «trovare possibili vie di fuga» fuori dalla Libia.
Alcuni ex del rais, fa sapere Bourchan che rappresenta il Cnt nella città orientale di Gharyan da poco conquistata dai ribelli ed è responsabile di un'associazione libica a Tunisi, «vorrebbero chiedere asilo politico in Europa, specialmente in Francia».
Bourchan, in visita a Tunisi, ci tiene a specificare però che «allo stato attuale delle cose la parola negoziazione non ha motivo d'essere. Si tratta solo di domande individuali».

Violenti combattimenti a ovest, a 100 km da Tripoli - Violenti combattimenti sono in corso tra ribelli e forze filo Gheddafi in una nuova località dell'ovest della Libia, tra la frontiera tunisina e Tripoli. Lo ha affermato un portavoce militare degli oppositori, il colonnello Ahmed Omar Bani.
«Combattimenti violenti hanno luogo attualmente nella località di Ajaylat, dove le forze rivoluzionarie provano a liberare la zona», ha dichiarato il colonnello Bani durante una conferenza stampa a Bengasi, capoluogo dei ribelli nell'est del Paese.
Situata un centinaio di chilometri a ovest di Tripoli, Ajaylat si trova pochi chilometri a sud rispetto alle città di Sabrata e Sorman. Questi due siti lungo le coste del Mediterraneo «sono interamente sotto il nostro controllo», ha assicurato il colonnello Bani. «Tutte le città tra la frontiera tunisina e Sorman non sono ancora state liberate», ha però riconosciuto, promettendo che «la liberazione di Ajaylat rappresenterà una grande svolta».

La Russia perde 4 miliardi di dollari per lo stop alle forniture di armi alla Libia - La Russia lamenta una perdita di 4 miliardi di dollari in mancate commesse per l'industria delle armi a causa dello stop alle forniture alla Libia di Muammar Gheddafi. L'ha affermato oggi, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Interfax, il direttore generale del monopolista per l'export di armi Rosoboronexport Anatoly Isaikin.
«Abbiamo fermato la cooperazione tecnico-militare con la Libia dopo l'introduzione delle sanzioni», ha spiegato Isaikin. «Le perdite per i contratti interrotti e per quelli che avremmo potuto firmare - ha aggiunto - ammonta a circa 4 miliardi di dollari».