23 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Lo rivela una nuova biografia

Coco Chanel fu antisemita e una spia nazista

Nella biografia di Vaughan «A letto col nemico» il volto oscuro della stilista. Accuse pesantissime, rimandate subito al mittente dal gruppo Chanel

PARIGI - Da stilista intramontabile a «spia» nazista e «antisemita». Sarebbe questo il volto più oscuro e nascosto di Gabrielle Bonheur Chanel, in arte Coco Chanel.
Secondo Hal Vaughan, autore dell'ultima biografia della stilista dal titolo A letto col nemico, la guerra segreta di Coco Chanel, la donna che ha rivoluzionato con le sue linee l'immagine femminile del XX secolo sarebbe stata l'agente numero F-7124 dei servizi militari nazisti di stanza a Parigi durante l'occupazione. A confermarlo, sostiene lo scrittore, un documento redatto dalla polizia francese nel 1946.

Proprio un lavoro di tre anni negli archivi di mezza Europa, dalla Gran Bretagna alla Germania passando per la Francia e l'Italia, avrebbe convinto Hal Vaughan della vita parallela della stilista. Nella nuova biografia, inoltre, si farebbe riferimento anche a «dodici citazioni antisemite».

Accuse pesantissime, rimandate subito al mittente dal gruppo Chanel, ancora appartenente alla famiglia di Pierre Wertheimer, storico socio di Coco Chanel. Un dipinto che non convince affatto neanche Edmonde Charles-Roux, autore nel 1974, a tre anni dalla morte del genio francese, di una sua biografia. «Io non ho mai sentito parole antisemite, non lo avrei mai sopportato» ha detto lo scrittore.

Sul rapporto tra la stilista francese e il regime nazista molto è stato detto negli ultimi decenni, soprattutto a causa della sua storia d'amore con un ufficiale tedesco, il barone Hans Gunther von Dincklage. «Coco Chanel potrebbe essere stata manipolata dal suo amante tedesco» secondo Hal Vaughan, «ma era un'opportunista».