28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Ieri Tripoli aveva dichiarato di averne ripreso il controllo

Bir Ghanam è ancora in mano ai ribelli

Il Cnt ha già pianificato la transizione del dopo-Gheddafi. Financial Times: «Presto uomini a difesa dei pozzi petroliferi a est»

BIR GHANAM - Il villaggio di Bir al Ghanam, situato a circa 80 chilometri a sud-ovest di Tripoli, è ancora in mano ai ribelli, sebbene il regime libico abbia annunciato ieri di averne riconquistato il controllo. Lo ha constatato un giornalista della France presse.
«La vita ha ripreso il suo corso normale nel villaggio di Bir al-Ghanam, oggi sotto il pieno controllo del regime», aveva detto ieri premier libico Baghdadi Mahmudi. Il giornalista della France press ha invece constatato domenica sera che il villaggio è ancora in mano ai ribelli e che la situazione è di calma.

CNT: Pianificato il dopo-Gheddafi - Il Consiglio Nazionale di Transizione Ribelle (Cnt) ha già pianificato il dopo-Gheddafi, nel tentativo di evitare uno scenario di caos simile a quello vissuto dall'Iraq dopo la caduta di Saddam Hussein: è quanto riporta il quotidiano britannico The Times.
In un rapporto interno di 70 pagine, il Cnt riconosce di avere poche possibilità di rovesciare il rais militarmente, ma che questi sarà costretto ad abbandonare il potere dalle divisioni interne al regime; inoltre, i ribelli possono contare a Tripoli di una «forza operativa» composta di circa 10mila uomini, in grado di mettere in sicurezza la capitale e di catturare Gheddafi.
Quanto alla parte politica, il documento sottolinea come circa 800 dirigenti del regime siano passati dalla parte dei ribelli e possano quindi costituire il nucleo di una nuova amministrazione, che si appoggerebbe in gran parte sulle strutture di governo già esistenti e che in larga parte sarebbero quindi mantenute.
Il Cnt ha confermato l'autenticità del documento chiedendo tuttavia alla stampa di non divulgarne quelle parti che potrebbero mettere a rischio le operazioni in corso: «E' importante che l'opinione pubblica sappia che esiste un progetto: questa è una prima base, ma stiamo lavorando a qualcosa di più importante», ha dichiarato Aref Ali Nayed, uno dei responsabili della pianificazione ribelle.

Financial Times: Uomini a difesa dei pozzi petroliferi a EST - Una forza speciale creata dai ribelli libici sarà presto dispiegata a difesa degli impianti petroliferi libici. E' quanto scrive oggi il Financial Times, ricordando come i precedenti tentativi di riavviare la produzione nei pozzi situati nell'est del Paese siano stati sabotati dagli uomini di Muammar Gheddafi.
«Dovunque ci siano pozzi attivi, loro attaccano - ha detto un funzionario dei ribelli - ma presto verrà garantita la sicurezza». Secondo il quotidiano della City, i ribelli hanno chiesto 6 milioni di dollari alla Turchia per l'equipaggiamento di questa forza, nell'ambito del prestito concesso da Ankara a fronte di beni libici congelati da 100 milioni di dollari. Altri Paesi alleati, tra cui Qatar e Regno Unito, hanno invece garantito il loro sostegno nell'addestramento.
A pieno regime, l'operatore di Bengasi Arabian Gulf Oil Company (Agoco) potrebbe pompare fino a 440.000 barili al giorno. Prima della guerra la Libia produceva tra 1,6 e 1,7 milione di barili.