Uiguri attaccano posto di polizia in Xinjiang, 4 morti
Uccisi 2 ostaggi e altrettanti agenti. I poliziotti aprono il fuoco
PECHINO - Torna a soffiare il vento della rivolta nello Xinjiang, regione nord-occidentale della Cina attraversata nel 2009 dalle violenze tra uiguri, la minoranza turcofona e di religione islamica, e gli han, l'etnia principale della Cina, che provocarono più di 200 morti e migliaia di feriti nella capitale regionale Urumqi. Almeno quattro persone, tra cui un poliziotto e un agente di sicurezza, sono rimaste uccise in un attacco a un posto di polizia, secondo l'agenzia ufficiale Nuova Cina. Le altre due vittime sono delle persone prese in ostaggio durante l'incidente avvenuto nella città di Hotan, scrive Xinhua, che cita fonti del ministero della Sicurezza pubblica.
L'agenzia ha riferito inoltre che un numero «indeterminato» di aggressori è stato ucciso quando la polizia ha aperto il fuoco. I disordini sono scoppiati dopo che un gruppo di persone ha attaccato un posto di polizia, prendendo degli ostaggi e dando fuoco all'edificio, ha precisato Xinhua, sottolineando che la situazione è ora sotto controllo.
Ma secondo il Congresso mondiale degli uiguri, che ha sede in Germania, i tafferugli sono scoppiati dopo cha la polizia ha negato a un gruppo di esponenti di spicco dell'etnia di riunirsi in modo pacifico: «Allora sono scoppiati degli incidenti. La polizia ha aperto il fuoco. Tredici persone sono state arrestate dalla polizia e una è stata gravemente ferita», ha indicato al telefono con l'Afp il portavoce Dilxat Raxit. Tra questi - secondo Raxit - c'erano donne e studenti. Il portavoce ha esortato la polizia cinese a «rispettare le rivendicazioni politiche degli uiguri», riferendosi alle restrizioni religiose nella città di Hotan.
Secondo Amnesty International, due anni dopo le violenze interetniche a Urumqi, dove 1.700 persone rimasero inoltre ferite in base a fonti ufficiali, gli uiguri sono ancora vittime della repressione delle autorità cinesi e centinaia di loro sono stati arrestati e processati dopo gli scontri. Dalle violenze del 2009 si contano più di 25 esecuzioni o condanne a morte, secondo la stampa.
A Hotan sono già avvenuti degli scontri negli ultimi anni. A marzo 2008, secondo le autorità, delle forze estremiste avevano tentato di attaccare un mercato, mentre secondo degli uiguri in esilio, fino a mille persone hanno partecipato a due manifestazioni. Lo Xinjiang, regione strategica e ricca di risorse naturali, ha beneficiato dei recenti investimenti di Pechino, ma la minoranza turcofona-musulmana si sente comunque esclusa dalla grande crescita del paese e osteggiata nella propria pratica religiosa e culturale.