29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
G8 Summit

Da oggi in Francia il vertice, al menù Fmi e primavera araba

Il summit a Deauville, focus anche sulla sicurezza nucleare

DEAUVILLE - L'attualità irrompe nell'agenda dei 'grandi' che si riuniscono oggi e domani a Deauville in Francia: nel loro primo incontro dall'avvio della primavera araba i leader del G8 puntano a un sostegno finanziario consistente dei paesi nordafricani in transizione verso la democrazia (Egitto e Tunisia innanzi tutto), e cercheranno di trovare una delicata convergenza sul Medio Oriente e sulla successione alla guida del Fmi.

Alla vigilia del summit la cittadina balneare nel cuore della Normandia è blindata: 12mila agenti, fra polizia, gendarmeria ed esercito, vigilano su un quadrilatero di 35 chilometri per 15. Ci sono controlli discreti ogni duecento metri fin dall'uscita dell'autostrada Parigi-Caen: a Deauville, Trouville, Honfleur, gli artificieri esaminano fino all'ultimo momento persino le stalle e i maneggi, i gendarmi piantonano le 'planches', il celebre lungomare della costa normanna costruito su assi di legno e palafitte. Nelle vie cittadine si passa solo col permesso, o sei un residente o sei un giornalista.

I capi di Stato e di governo del G8 comunque avranno altro a cui pensare. Proprio ieri, infatti, la ministra dell'Economia francese Christine Lagarde ha ufficializzato la sua candidatura alla successione di Dominique Strauss-Kahn alla guida del Fondo monetario internazionale (Fmi) e il G8 potrebbe essere l'occasione giusta - nell'ottica europea - di strappare un consenso a russi e americani sulla candidatura francese, per il momento favorita, anche se da Washington è arrivata un'apertura indiretta del segretario al Tesoro americano Timothy Geithner alla candidatura del governatore della Banca Centrale messicana Augustin Carstens.

L'agenda della prima giornata di lavori, che inizierà alle 13 con una colazione dedicata all'economia globale, sarà però dedicata soprattutto alla primavera araba e alla sicurezza nucleare. Su quest'ultimo argomento hanno molto insistito i russi, alla luce delle tragiche conseguenze del sisma-tsunami che ha colpito il Giappone l'11 marzo scorso. Come preannunciato dal Cremlino, il presidente Dmitri Medvedev «proporrà ai partner del G8 di adottare una nuova convenzione sulla sicurezza nucleare, in modo da trarre lezione dalla catastrofe nucleare di Fukushima». In discussione c'è poi un rafforzamento del ruolo dell'Aiea (Agenzia internazionale dell'Energia Atomica) per una maggiore efficacia e tempestività dei suoi controlli.

Sulla primavera araba e la prospettiva di un «piano Marshall» per il Nord Africa e il Medio Oriente si è già detto molto. «Vogliamo avviare un partenariato di lunga durata fra i paesi del G8 e i paesi arabi che sostengono le aspirazioni democratiche della loro popolazione» ha anticipato l'Eliseo: «Deauville dev'essere il momento fondatore di questo partenariato» secondo il presidente francese Nicolas Sarkozy.

Prendendo come modello gli aiuti all'Europa dell'Est dopo il crollo del muro di Berlino, il know-how della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) sarà applicato alla sponda sud del Mediterraneo. Egitto e Tunisia - le cui stagioni turistiche si preannunciano disastrose - hanno quantificato i loro bisogni: da 10 a 12 miliardi di dollari per il Cairo fino a metà 2012, mentre Tunisi chiede 25 miliardi di dollari per un periodo di cinque anni.