Tripoli: Richiesta Cpi di arresto Gheddafi «incoerente»
Portavoce del regime: Si basa su informazioni dei media
TRIPOLI - La richiesta di arresto per crimini contro l'umanità, avanzata dalla procura della Corte penale internazionale nei confronti di Muammar Gheddafi, del figlio Saif al Islam e del capo dei servizi segreti libici Abdullah Al Senussi, è basata su «informazioni di stampa» ed è fondata su «conclusioni incoerenti». E' quanto ha detto ieri sera il portavoce del regime di Tripoli, Mussa Ibrahim. «Purtroppo, la Corte si è basata, all'inizio della crisi libica, sulle informazioni dei mass media allo scopo di valutare la situazione in Libia. Di conseguenza, il tribunale è generalmente arrivato a conclusioni incoerenti», ha spiegato il portavoce del regime in un comunicato.
Ibrahim ha segnalato che il regime ha chiesto invano una commissione d'inchiesta. «Nessuno ci ha ascoltato», ha affermato», ha deplorato. «Continuiamo a chiedere una sospensione immediata di tutte le violenze nel paese e l'inizio vero di un processo politico che permetta a tutti i libici di decidere il futuro del proprio paese», ha aggiunto Ibrahim.
- 07/05/2020 Libia, il Premier Sarraj discute il rilancio dei negoziati dopo lo stallo dell'offensiva
- 20/04/2020 Libia, il Covid-19 non ferma gli scontri. Haftar in difficoltà
- 18/02/2020 Libia, la soddisfazione di Luigi Di Maio: «Nuova missione navale, l'Ue ora ascolta l'Italia»
- 17/02/2020 Sarraj: «La chiusura dei siti petroliferi porterà a una catastrofe che colpirà tutti»