28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Nuovi raid su Tripoli, mistero su sorte Gheddafi

I ribelli conquistano l'aeroporto di Misurata

Le proteste contro il regime si starebbero estendendo anche alla capitale

MISURATA - I ribelli hanno conquistato l'aeroporto di Misurata: è quanto ha riportato ieri un corrispondente della France presse, riferendo di violenti combattimenti in corso nella terza città libica, sotto assedio da più di due mesi, mentre il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon ha rivolto un appello alle parti in conflitto perché cessino gli scontri. In mattinata un nuovo raid Nato ha colpito Tripoli ma si è diffusa la voce che il colonnello Gheddafi potrebbe aver lasciato la capitale.

Oltre alla svolta sul terreno a Misurata, sul fronte bellico è da segnalare ieri mattina una nuova incursione aerea della Nato. Delle esplosioni hanno scosso questa mattina la zona est di Tripoli, sorvolata da aerei e colpita di nuovo nel primo pomeriggio senza che sia ancora chiaro quali fossero gli obbiettivi del raid.

Le proteste contro il regime si starebbero peraltro estendendo anche alla capitale, dove secondo il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) di Bengasi, «ogni giorno si producono scontri violenti»; i rappresentanti di 25 città ancora sotto l'autorità del governo di Tripoli si sono riuniti infatti in Qatar per fare il punto sulla situazione nelle zone controllate dalle forze lealiste e incontrare i rappresentanti del Cnt, ai quali hanno assicurato la loro lealtà. Secondo i delegati, circa una cinquantina, le proteste si starebbero allargando a macchia d'olio soprattutto nella capitale, dove gli studenti avrebbero distribuito del volantini inneggianti alla rivolta popolare.

Quanto a Gheddafi, il leader libico potrebbe aver lasciato la capitale. A Washington e nel quartier generale della Nato - rivela il sito israeliano Debka file - si sospetta che Gheddafi abbia saputo in anticipo dell'attacco dell'Alleanza atlantica, riuscendo così a scappare. Fonti di intelligence hanno rivelato a Debka che sarebbe stato un nuovo sistema di difesa elettronico, fatto arrivare di recente in un'ambasciata straniera di Tripoli, ad avvisare Gheddafi dell'imminente raid. Le stesse fonti hanno sottolineato come nelle ultime due settimane, da quando è stato attivato questo sistema, la Nato ha colpito soprattutto edifici governativi vuoti e installazioni militari abbandonate.

Dal canto suo, l'Alleanza atlantica non si sbilancia sulla sorte del leader libico. Ieri il generale di Brigata Claudio Gabellini, Chief Operations Officer della missione Unified Protector ha detto che i bombardamenti della Nato della notte scorsa a Tripoli hanno preso di mira solo obiettivi militari e ha aggiunto che l'alleanza non sa dove si trovi il colonnello. E il ministro degli esteri italiano Frattini dal canto suo ha detto di non avere «idea» di dove possa essere Gheddafi.
D'altronde, bombardare l'abitazione di Gheddafi a Tripoli non si può. Ma se il rais si trovasse all'interno di un edificio militare, allora la sua eliminazione da parte della Nato diventerebbe legittima, spiega il ministro della Difesa, Ignazio la Russa, intervistato dal Messaggero.