20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
L'ultimo messaggio del «principe del terrore»

Bin Laden: La sicurezza degli Usa dipende dalla Palestina

Annunciato da al Qaida venerdì, pubblicato su sito islamista

DUBAI - Come una voce dall'oltretomba, l'ultimo messaggio audio di Osama bin laden è giunto ieri, pubblicato su un sito islamista. Non ci sarà sicurezza negli Stati Uniti senza la sicurezza in Palestina, afferma il 'principe del terrore' nella registrazione effettuata prima della sua morte in Pakistan. Un messaggio rivolto direttamente al presidente americano Barack Obama: Osama bin Laden avverte che «l'America non potrà sognare la sicurezza fino a quando non vivremo in pace in Palestina».
Bin Laden ha anche detto di aver voluto lanciare agli Stati Uniti un messaggio attraverso il nigeriano Umar Farouk Abdulmutallab, autore del fallito attentato del 25 dicembre 2009 su un aereo di linea americano dopo quello dell'11 settembre.

«Se i nostri messaggi per voi fossero stati possibili con le sole parole, non avremmo dovuto ricorrere agli aerei per farveli arrivare», afferma il capo di al Qaida, ucciso una settimana fa dagli americani in Pakistan. «Così, il messaggio che avevamo voluto trasmettervi attraverso l'aereo dell'eroe, il combattente Umar Farouk, che Dio sia con lui, conferma un precedente messaggio che vi è stato trasmesso dai nostri eroi dell'11 settembre», aggiunge. La registrazione del messaggio è stata messa online sul sito islamista Shamikh1.net e dura un'ora e 2 minuti.

Nemico pubblico numero uno negli Usa dagli attentati dell'11 settembre, Osama bin Laden è stato ucciso nella notte fra domenica e lunedì scorsi da un commando americano in una compound dove si nascondeva a Abbottabad, in Pakistan.
Confermando la sua morte in un comunicato messo on line venerdì, al Qaida aveva annunciato la diffusione «prossima» di un messaggio audio di Osama bin Laden, registrato una settimana prima della sua morte. L'organizzazione aveva riferito che sarebbe stato dedicato alle rivolte nel mondo arabo che hanno già provocato la caduta dei presidenti tunisino ed egiziano e continuano a scuotere altri Paesi come Libia, Siria e Yemen.