Il patron di Tepco «affronta» le vittime di Fukushima
Prima visita in centro di raccolta degli evacuati dall'area della centrale nucleare
TOKYO - Per la prima volta dopo sei settimane, l'ad della Tepco, Masataka Shimizu, si è recato nella regione della centrale nucleare di Fukushima per incontrare gli abitanti evacuati a causa delle fughe radioattive. Shimizu, criticato per non aver compiuto finora questo gesto, si è recato nel centro di raccolta a Koriyama, a circa 50 chilometri chilometri dalla centrale danneggiata dallo tsunami dell'11 marzo.
«Tepco ha sempre detto va tutto bene, va tutto bene. Ma cos'è che va bene?», gli ha chiesto un'anziana donna nel corso di uno scambio di battute ritrasmesso dalla televisione giapponese.«Dovete rimettere le cose a posto il prima possibile!», ha detto un altro evacuato. Poco più in là, un uomo seduto su una sedia, le braccia incrociate e il volto immobile, ignora ostentatamente l'ad e la delegazione che l'accompagna quando questi si scusano con un lungo inchino.
Da oltre un mese una gran parte degli oltre 85mila abitanti obbligati a lasciare le loro case nella regione della centrale vivono accampati in diverse scuole e altri locali messi a loro disposizione.
Poco prima di recarsi nel centro di raccolta, Shimizu aveva incontrato il governatore della prefettura di Fukushima, Yuhei Sato, per presentargli ufficialmente le scuse e assicurargli di «fare il possibile per riprendere il controllo della situazione e aiutare la gente a tornare a una vita normale il prima possibile».
Di fronte alle prime richieste di risarcimento, Tepco si è impegnata a versare una tranche di un milione de yen (8.300 euro) per famiglia evacuata, prima che venga definito l'importo complessivo dei danni.
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