Fukushima, in mare tonnellate di acqua contaminata
La Tepco non dispone di soluzioni alternative per vuotare i bacini e consentire la riparazione dei circuiti elettrici
OFUNATO - La Tepco non dispone di soluzioni alternative: 11.500 tonnellate di acqua «debolmente radioattiva» saranno riversate direttamente in mare, nell'Oceano pacifico, per permettere agli operai di riparare i circuiti di raffreddamento dei reattori ed evitare una catastrofe nucleare nella centrale di Fukushima.
La centrale Fukushima Daiichi (N°1), situata a bordo mare circa 250 chilometri a nord di Tokyo, non ha retto alla gigantesca onda di 14 metri generata dal terremoto dell'11 marzo. Il sistema di alimentazione elettrica dei sei reattori si è rotto, bloccando improvvisamente le pompe di raffreddamento del combustibile nucleare. Quattro dei sei reattori hanno cominciato a riscaldarsi pericolosamente, provocando esplosioni ed emissioni radioattive nell'aria.
Dopo aver «bagnato» i reattori con migliaia di tonnellate di acqua per giorni e giorni, le forze di soccorso sono riuscite ad evitare una disastrosa fusione del combustibile nucleare. Ma quest'operazione di «lavaggio» ha provocato l'inondazione del sito e delle gallerie sotterranee, invase da migliaia di tonnellate di acqua radioattiva, che impedisce il lavoro di riparazione della rete elettrica necessaria ai circuiti di raffreddamento.
Il portavoce della Tepco, la Tokyo Electric Power, proprietario e gestore della centrale, ha spiegato oggi che acqua altamente contaminata si è accumulata nelle sale macchine, in particolare in quella del reattore 2, con un tasso di radioattività tale da impedire qualsiasi attività umana. «E' necessario quindi travasarla nei serbatoi previsti per il trattamento delle scorie. Ma quelli sono attualmente occupati da 10mila tonnellate d'acqua debolmente radioattiva. Bisogna quindi riversare quest'acqua in mare per fare posto a quella più radioattiva. Secondo la Tepco, l'afflusso nell'oceano di quest'acqua non avrà conseguenze per la salute.
Un certo quantitativo di acqua contaminata proveniente dal reattore 2 già filtra nell'oceano attraverso una crepa di circa 20 centimetri, che i tecnici non sono riusciti finora a fermare.
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