18 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Crisi libica

Si intensifica l’impegno del WFP nella distribuzione di cibo in Libia

Il WFP sta fornendo supporto nella logistica e nelle telecomunicazioni alla comunità umanitaria impegnata in Libia e nei paesi vicini

IL CAIRO - Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha consegnato cibo a chi soffre la fame in Libia, in sei differenti località nella zona di Beidan, tra Ajdabiya e Bengasi, nella parte orientale del paese. Oltre all’assistenza alimentare, il WFP sta fornendo supporto nella logistica e nelle telecomunicazioni alla comunità umanitaria impegnata in Libia e nei paesi vicini.

• Il WFP – insieme alla Mezza Luna Rossa (LRC) – ha, sino ad oggi, fornito assistenza alimentare a oltre 7.000 persone fuggite da Ajdabiya, con la consegna di 62 tonnellate di cibo (soprattutto farina di frumento, lenticchie e barrette di datteri arricchite con micronutrienti). Oltre 20.000 sfollati da Ajdabiya cominceranno a ricevere assistenza alimentare nei prossimi giorni.
• Il WFP sta lavorando con la Mezza Luna Rossa per fornire cibo ai settori più vulnerabili della popolazione a Bengasi e nelle località limitrofe, nelle prossime due settimane. Si tratta di persone che dipendevano in gran parte dal sistema pubblico libico di distribuzione alimentare, disorganizzato dal conflitto in corso.
• In Libia, l’assistenza alimentare del WFP, in partnership con LRC, è iniziata il 9 marzo, con la distribuzione di oltre 17 tonnellate di barrette di datteri arricchite con micronutrienti a più di 1.200 pazienti dell’ospedale di Ajdabiya, nella Libia orientale.
• Il WFP è preoccupato per la situazione alimentare, creatasi in Libia, soprattutto nelle aree più colpite dal conflitto, da dove giungono notizie di generi alimentari il cui prezzo è raddoppiato. La Libia è un paese che dipende fortemente dalle importazioni. Per sfamare una popolazione di oltre 6,6 milioni di persone si stima servano 111.000 tonnellate di cibo ogni mese, di cui almeno il 75 per cento è importato.
• Il sistema pubblico di distribuzione alimentare, in Libia, è in difficoltà: le scorte alimentari nel paese vengono consumate senza che vi siano nuovi approvvigionamenti. Tanto più a lungo si protrarrà il conflitto, tanto maggiore, probabilmente, sarà il numero di persone che necessitano di assistenza alimentare.
• Il WFP ha preposizionato e movimentato oltre 16.500 tonnellate di cibo per chi ha fame, in Libia e nella regione, nell’ambito di un’operazione d’emergenza del valore di 42 milioni di dollari, che prevede di fornire assistenza alimentare ad oltre un milione di persone in Libia, Egitto, Tunisa per tre mesi.
• Un convoglio di tre camion, che trasportava cibo, oltre a 5.000 coperte e 5.000 materassi per conto delle UNHCR, è arrivato a Bengasi il 27 marzo. Si tratta del primo carico umanitario dall’inizio dell’instaurazione della no-fly zone in Libia.
• Esperti del WFP si trovano a Salloum, in Egitto e a Ras Jedir, in Tunisia, per coordinare e rafforzare la logistica e le telecomunicazioni per conto dell’intera comunità umanitaria nell’ambito dell’Operazione Speciale del valore di 4 milioni di dollari.
• Il WFP sta aiutando a fornire oltre 16.000 pasti caldi al giorno per 8.000 persone che si trovano a Choucha, grazie a due cucine pienamente operative che possono fornire fino a 25.000 pasti al giorno. Il WFP sta anche fornendo una media di 1.250 pasti caldi al giorno all’aeroporto di Djerba in Tunisia, in cooperazione con l’organizzazione non governativa britannica Muslim Hands. Al confine, in territorio egiziano, il WFP sta anche fornendo una media di oltre 2.500 pasti caldi al giorno a quanti fuggono dalle violenze in Libia e si trovano al varco di Salloum.
• Il WFP è preoccupato per la sicurezza alimentare di cittadini di paesi terzi, specialmente quelli bloccati in Libia.