Strage a Zawiyah, bombardata dai carri armati
I mezzi corazzati avrebbero aperto il fuoco contro le abitazioni del centro. Per Al Jazeera «200 morti». Nel mentre continua l'avanzata dei ribelli verso Ovest
ROMA - Le forze fedeli al leader libico Muammar Gheddafi hanno lanciato oggi un nuovo attacco contro la città ribelle di Zawiyah, circa 60 km a Ovest di Tripoli, con una colonna di carri armati: secondo le testimonianze raccolte nella città, i mezzi corazzati avrebbero aperto il fuoco contro le abitazioni del centro.
Tuttora incerto il bilancio delle vittime, anche se diverse fonti parlano di decine o centinaia di morti: la rete satellitare araba Al Jazeera, citando fonti ospedaliere locali, parla di almeno 200 morti e centinaia di feriti; altre fonti, citate dal quotidiano britannico Guardian, parlano di 70 morti e 300 feriti. Prima di quest'ultimo attacco, l'unico bilancio certo - confermato dalla britannica Sky News che ha una giornalista sul posto - era di sette morti, sebbene altre fonti parlassero di una trentina di vittime tra la popolazione civile.
A guidare l'assedio sono due battaglioni, uno dei quali sarebbe un corpo d'elite comandato da uno dei figli di Gheddafi, Khamis; secondo la resistenza sarebbero stati respinti già due attacchi delle forze governative, che avrebbe sofferto numerose perdite fra morti e prigionieri.
Sul fronte orientale, l'aviazione militare libica ha lanciato una nuova incursione contro Ras Lanouf, teatro ieri di violenti combattimenti e che si troverebbe ancora nelle mani dei ribelli; la resistenza ha inoltre reso noto di aver continuato la sua avanzata verso ovest raggiungendo la località di Ben Jawad, a una novantina di chilometri da Sirte. Secondo la resistenza sarebbe possibile entrare facilmente a Sirte, la città natale di Gheddafi, ma per evitare perdite umane sarebbero in corso dei negoziati per una resa pacifica. Una forza di 7mila uomini è partita da Bengasi per unirsi alle milizie pronte a dirigersi verso Sirte; secondo uno dei comandanti ribelli, Namil Mashash, l'avanzata dipenderà non solo dal numero di soldati disponibili ma anche dalle condizioni meteorologiche, dato che sulla regione è in corso una violenta tempesta di sabbia che ha ridotto la visibilità e quindi i movimenti di truppe, ostacolando anche le incursioni aeree dell'aviazione di Gheddafi.
Continua anche l'invio di aiuti umanitari: un C130 dell'Aeronautica Militare Italiana è decollato oggi alla volta di Djerba con a bordo il materiale necessario per allestire un centro di coordinamento per le operazioni di assistenza umanitaria. Nel frattempo, da Catania è salpato il pattugliatore «Libra» con il suo carico di beni alimentari e materiali di prima necessità donati dalla Cooperazione italiana e dalle Coop. Sempre in giornata un altro C130 dell'Aeronautica militare permetterà di rimpatriare a Bamako circa 60 cittadini del Mali attualmente in Tunisia.
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