Il Consiglio di sicurezza dell'Onu impone sanzioni a Gheddafi
Congelati i beni del colonnello, deferito alla Corte dell'Aia. Il Consiglio ha inoltre chiesto la fine immediata delle violenze
NEW YORK - Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha adottato all'unanimità una risoluzione che impone sanzioni al leader libico Muammar Gheddafi, alla sua famiglia e ai fedelissimi del regime. La risoluzione prevede in particolare l'embargo sulla vendita di armi, il divieto di viaggiare negli Stati membri dell'Onu per 16 persone, tra cui il colonnello, i suoi otto figli e altre persone legate al regime e il congelamento dei beni finanziari del colonnello, di quattro suoi dei figli e di un'altra persone vicina al regime.
Nel documento, inoltre, i membri del Consiglio di sicurezza affermano che «gli attacchi sistematici» contro la popolazione civile in Libia «possono essere considerati crimini contro l'umanità». Per questo motivo, il Consiglio di sicurezza ha deciso di deferire al procuratore alla Corte penale internazionale (Cpi) «la situazione in Libia dal 15 febbraio», chiedendo alle autorità libiche di «cooperare» con il tribunale. Questa misura è stata oggetto di lunghe discussioni tra gli stati membri, alcuni dei quali hanno sollevato obiezioni, secondo quanto riferito da diplomatici.
Il Consiglio ha inoltre chiesto la fine immediata delle violenze e l'adozione di misure capaci di rispondere alle legittime aspirazioni del popolo libico. Ha inoltre invitato le autorità ad agire con «la massima moderazione», a «garantire la sicurezza di tutti gli stranieri», ad «assicurare l'arrivo di forniture umanitarie e mediche» e a «revocare immediatamente tutte le restrizioni su tutte le forme di media».
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