1 dicembre 2024
Aggiornato 20:30
La rivolta

Libia, attesa per sanzioni Onu. Italia: Sì a misure UE

Il figlio di Gheddafi Saif evoca un possibile «negoziato» con i ribelli

TRIPOLI - La mattinata a Tripoli è trascorsa in un clima di relativa calma apparente, e dopo le sanzioni decise nella notte dal presidente Usa Barack Obama c'è attesa per le decisioni che potrebbero prendere le Nazioni Unite, il cui consiglio di sicurezza si riunisce alle 17 ora italiana. In un colloquio telefonico il cancelliere tedesco Merkel e il premier britannico Cameron hanno auspicato «severe sanzioni» e sanzioni anche a livello Ue. E se ci saranno sanzioni Ue, ha detto il ministro della difesa italiano La Russa, l'Italia non si tirerà indietro. Ma una qualche novità sembra venire anche dalla stessa Tripoli dove Saif al Islam, il figlio del leader libico Muammar Gheddafi, ha proposto in tarda serata di sospendere gli attacchi contro gli oppositori del regime e di avviare un negoziato con loro. Gheddafi junior ha inoltre smentito che mercenari abbiano partecipato agli attacchi contro i manifestanti, dopo che questi ultimi avevano denunciato di africani arrivati dal Ciad e dal Mali coinvolti nella repressione.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha inflitto sanzioni nei confronti del colonnello Muammar Gheddafi e del suo entourage, mentre il leader libico ha invitato i suoi sostenitori a prendere le armi contro i manifestanti in un Paese messo a ferro e fuoco, dove le vittime sarebbero già diverse migliaia. Il presidente Obama ha firmato un decreto presidenziale che congela gli asset e che blocca i beni negli Stati Uniti del colonnello e dei suoi quattro figli, ha indicato un comunicato della Casa Bianca. «Il regime di Muammar Gheddafi ha ridicolizzato le norme internazionali e la più elementare morale, deve esserne ritenuto responsabile», ha dichiarato il presidente Obama in questo comunicato, «Queste sanzioni riguardano di conseguenza il regime Gheddafi, ma proteggono i beni che appartengono al popolo libico».

L'ONU valuta le sanzioni - Il Consiglio di sicurezza ha terminato da parte sua le sue consultazioni venerdì sera e deve riprenderle oggi alle 11 orario di New York (le 17 in Italia), ha annunciato un responsabile del Palazzo di Vetro. Una bozza di risoluzione che circola fra i quindici Paesi del Consiglio di sicurezza valuta sanzioni tra cui un embargo sulle armi, sui viaggi del colonnello Gheddafi e su un blocco dei suoi asset, secondo i diplomatici. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu deve prendere «misure decisive» in tal senso, ha ritenuto alla fine della riunione il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. «La violenza deve cessare (...) chi versa con brutalità sangue di innocenti deve essere punito», ha affermato, «Una perdita di tempo significa una perdita di vite umane».