1 settembre 2025
Aggiornato 08:30
La rivolta in Libia

Cade anche Zawiyah, si stringe il cerchio su Gheddafi

Il Rais a Tripoli con un grande gruppo di fedelissimi. L'Onu studia sanzioni. Intanto i paesi europei si preparano a imporre un'eventuale zona di esclusione aerea

TRIPOLI - Al termine di una dura battaglia che è costata la vita ad almeno 23 persone, dopo Misurata, gli oppositori al regime in Libia avrebbero conquistato anche al Zawiyah. Si stringe il cerchio attorno a Muammar Gheddafi, il leader libico messo alle corde da una grande rivolta popolare giunta al suo undicesimo giorno. Molte aree del paese sono ormai fuori dal controllo del colonnello, che si prepara a far fronte al possibile assedio di Tripoli. I leader della rivolta stanno inviando truppe per un'offensiva contro la capitale, mentre i residenti locali si preparano a tenere oggi la loro prima manifestazione di massa contro il regime.

Gheddafi, che ieri ha tenuto un discorso via telefono, trasmesso dall'emittente panaraba al Jazeera, continua a nascondersi nel suo bunker, circondato da un gruppo di fedelissimi che resta molto numeroso, riferiscono fonti qualificate. Il suo clan, invece, sembra cominciare a sfaldarsi. Secondo l'agenzia Irna, il figlio minore del leader libico, Saif al Arab, si sarebbe unito ai rivoltosi e starebbe combattendo contro le truppe guidate dal padre a Bengasi. Un altro dei sette figli del leader libico, non meglio identificato, secondo una fonte sentita dal Telegraph, sarebbe arrivato due giorni fa nell'isola Margarita, in Venezuela. L'ultima defezione, in ordine di tempo, è stata poi quella di un cugino e stretto consigliere del colonnello, Kadhaf al-Dam, che si è dimesso ieri «da tutti i suoi incarichi nel regime libico per protestare contro la gestione della crisi» in atto nel Paese.

Intanto i paesi europei si preparano a imporre un'eventuale zona di esclusione aerea (no fly zone) in Libia per impedire agli aerei dell'aviazione militare libica di mettersi in volo. Una fonte dell'Ue ha detto che gli europei stanno valutando dei «piani d'urgenza» per controllare lo spazio aereo libico. L'Europa, però, ha preliminarmente bisogno di una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che autorizzi simili misure. E proprio oggi è prevista una riunione del Consiglio di sicurezza Onu che potrebbe colmare il vuoto. Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha consultato i principali alleati, tra cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, per discutere delle possibili soluzioni alla crisi.