1 dicembre 2024
Aggiornato 22:30
Libia

Sangue a Bengasi, almeno 24 persone uccise in un giorno

Ma per fonti di stampa e ong le vittime sarebbero molte di più. La giornata di oggi si è aperta con la sospensione dei servizi internet

TRIPOLI - Ventiquattro persone sono rimaste uccise negli scontri di ieri tra forze di sicurezza e manifestanti anti-regime a Bengasi, in Libia: il bilancio delle vittime è stato fornito da alcune fonti sanitarie locali e dal quotidiano Quryna, vicino a uno dei figli del colonnello, Seif el Islam Gheddafi. Il giornale ha precisato che si tratta di manifestanti uccisi da colpi d'arma da fuoco mentre «tentavano di attaccare» una caserma e un commissariato durante un funerale.

Secondo un conteggio compiuto dall'Afp, almeno 65 persone sono morte in Libia dall'inizio del movimento di sommossa popolare contro il colonnello Muammar Gheddafi, al potere dal 1969. L'organizzazione non governativa Human Rights Watch ha invece stilato un bilancio ben più pesante, di almeno 84 morti a partire solo da giovedì. Tutti i medici della città sono stati chiamati all'ospedale di Al Jalaa, e la popolazione è stata esortata a donare sangue.

La giornata di oggi si è aperta con la sospensione dei servizi internet in tutto il Paese da parte del governo; i manifestanti avrebbero invece occupato l'aeroporto di Bengasi, teatro degli scontri più sanguinosi e dove ieri è stata data alle fiamme la sede di una radio locale. La televisione satellitare panaraba Al Jazeera ha riportato testimonianze secondo cui stamane vi sarebbero ancora morti nelle strade e immagini di 'obitori d'emergenza'. Nell'ospedale, secondo queste testimonianze, potrebbero esserci circa 120 morti.