«La Cina rilasci Liu e rispetti i diritti umani»
I firmatari dell'appello: «Il comitato del Premio Nobel ha agito coraggiosamente». Liu Xiaobo: «Sono innocente perchè credo nello Stato»
PECHINO - Alcune associazioni per la difesa dei diritti dell'Uomo hanno nuovamente chiesto oggi alla Cina di liberare il dissidente cinese Liu Xiaobo, al quale sarà assegnato domani, seppure solo simbolicamente, il premio Nobel della Pace per il 2010. Gli appelli per la liberazione di Liu Xiaobo si sono intensificati nelle ultime settimane, dopo che all'intellettuale cinese, arrestato per le sue convinzioni democratiche, è stato assegnato il prestigioso riconoscimento.
Coraggio del Comitato del Nobel - «Attribuendo a Liu Xiaobo il premio per la pace, il Comitato Nobel ha agito coraggiosamente, in particolare nei confronti dell'influenza politica crescente della Cina nel mondo», hanno riferito le organizzazioni non governative che hanno firmato il nuovo appello per il suo rilascio.
«Oltre alla liberazione di Liu Xiaobo, chiediamo al governo cinese di provare con le sue azioni che rispetta le norme previste dalla legge universale sui diritti dell'Uomo e dalla legislazione cinese», hanno aggiunto.
Il comunicato è stato sottoscritto da Amnesty International, Human Rights Watch, Human Rights in China, Students foro a Free Tibet, Human Rights First, the International Campaign for Tibet, the International Federation for Human Rights e the Tibetan Youth Congress.
«Sono innocente perchè credo nello Stato», scrive l'intellettuale cinese Liu Xiaobo, insignito del Premio Nobel per la Pace 2010, in un discorso che avrebbe dovuto leggere alla cerimonia di consegna del riconoscimento, in programma domani a Oslo. Liu sta scontando una pena di 11 anni in carcere per «incitamento alla sovversione».
«Conosco l'opinione comune e fondamentale del cambiamento politico - scrive Liu nel suo discorso, riportato oggi da La Stampa - una trasformazione sociale ordinata e controllata è meglio di una senza ordine. Persino l'ordine di un cattivo governo è migliore del disordine dell'anarchia. Per questo mi oppongo a una gestione politica dispotica e monopolista, ma assolutamente senza incitare alla sovversione dell'ordine dello Stato. In altre parole, l'opposizione non equivale a sovversione».
Pechino: «Il nostro popolo è contro questo premio» - «Il popolo cinese e la maggioranza schiacciante della gente nel mondo è costituita da oppositori» alla scelta del Comitato Nobel di assegnare il premio per la Pace nel 2010 a Liu Xiaobo: lo ha dichiarato oggi un portavoce della diplomazia di Pechino, alla vigilia della consegna simbolica a Oslo del prestigioso riconoscimento al dissidente, tuttora in carcere. «Questa gente del Comitato Nobel deve ammettere che si tratta di una minoranza», ha dichiarato Jiang Yu, portavoce del ministero degli Esteri.
«Il popolo cinese e la maggioranza schiacciante della gente nel mondo si oppone a quanto fa il Comitato Nobel», ha insistito la diplomatica cinese. «Qualsiasi tentativo di esercitare pressioni sulla Cina è destinato al fallimento».
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