2 maggio 2024
Aggiornato 08:30
Iraq

Wikileaks: non siamo antiamericani

La difesa del portavoce del sito popo la pubblicazione di altri 400mila documenti segreti

LONDRA - Il sito WikiLeaks, che venerdì ha pubblicato circa 400.000 documenti riservati Usa sul conflitto iracheno, si difende dalla accuse di antimericanismo. «Non siamo anti-americani», ha dichiarato il portavoce Kristinn Hrafnsson alla radio BBC4 e ha definito «assolutamente false» le accuse secondo le quali WikiLeaks potrebbe fare il gioco della propaganda dei fondamentalisti islamici. «Noi e tutti coloro che ci sostengono abbiamo a cuore solamente i principi che costituiscono le fondamenta della società americana, il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti», quello che garantisce la libertà di espressione, ha spiegato Hrafnsson.

COINCIDENZE - «Si tratta di una coincidenza che i documenti rivelati in questi ultimi mesi riguardino l'esercito americano», ha aggiunto, ricordando che in passato il sito ha pubblicato dossier su altri Paesi.
I documenti, che coprono il periodo compreso dall'inizio del 2004 al 1 gennaio 2010, riferiscono di 285.000 vittime della guerra in Iraq, tra cui almeno 109.000 decessi: di questi, 66.000 sono civili, pari a quasi i due terzi del totale. Dai rapporti stilati sul campo dagli americani emergono anche centinaia di denunce di abusi commessi sui detenuti dalle forze irachene.