Israele: nessuna speranza per l'accordo di pace
Lo ha detto il vice primo Ministro Moshe Yaalon. Ieri nuovo nulla di fatto tra Netanyahu e palestinesi
GERUSALEMME - Non ci sono speranze che nei prossimi anni si raggiunga un accordo di pace con i palestinesi. A essere pessimista sui negoziati è il vice primo ministro, il 'falco' Moshe Yaalon. Yaalon, membro del Likud, vice-premier e ministro per le questioni strategiche, ha parlato alla radio dell'esercito: «Non ci sono speranze nei prossimi anni per un accordo di pace con i palestinesi». Ha poi aggiunto che «agli occhi dei palestinesi, l'occupazione è cominciata nel '48 e non nel '67; non hanno alcun interesse ad avere Israele come Stato vicino».
I negoziati diretti sono a rischio, dopo la decisione israeliana di non prorogare la moratoria delle costruzioni negli insediamenti. Ieri, il Primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha proposto la proroga in cambio del riconoscimento di Israele come «Stato-nazione del popolo ebraico»; proposta subito respinta dai palestinesi perché «senza rapporto con il processo di pace».