19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Oslo

Il Nobel della Pace al dissidente cinese

Insignito Liu Xiaobo. Pechino: «Oscenità». Francia e Germania: liberatelo. E Frattini: «Riconoscimento ai diritti»

OSLO - Il comitato per il Nobel per la Pace ha assegnato il Premio per il 2010 al dissidente cinese Liu Xiaobo «per la sua lunga e non violenta battaglia per i diritti umani in Cina».

LA MOGLIE - La moglie del dissidente cinese Liu Xiaobo si è detta «tanto entusiasta» per il Premio Nobel della Pace 2010 assegnato al marito e ha chiesto «con insistenza» al governo cinese di rimetterlo in libertà. L'uomo sta scontando una pena di 11 anni di carcere nella provincia nord-orientale di Liaoning.
«Sono così tanto entusiasta, così tanto entusiasta che non ho parole - ha detto Liu Xia, raggiunta telefonicamente dalla France presse - voglio ringraziare tutti per il loro sostegno a Liu Xiaobo. Voglio ringraziare il Comitato per il Nobel, Vaclav Havel, il Dalai Lama e tutti coloro che hanno sostenuto Liu Xiaobo». Quindi ha aggiunto: «Chiedo con insistenza al governo cinese di liberare Liu Xiaobo».
Liu Xia, messa sotto stretto controllo dalla polizia nelle ultime settimane, ha fatto sapere di essere stata raggiunta dagli agenti di polizia, incaricati di condurla nella provincia nord-orientale di Liaoning, dove è detenuto il marito, per annunciargli l'assegnazione del premio.

PECHINO: E' UN CRIMINALE - Per Pechino, il Comitato per il Premio Nobel per la Pace ha violato i suoi principi nell'assegnare il premio al «criminale» Liu Xiaobo. L'attribuzione del Premio Nobel per la Pace al dissidente cinese «è assolutamente contraria ai principi» di questo riconoscimento e nuocerà alle relazioni tra la Cina e la Norvegia, ha affermato in un comunicato il ministero cinese degli Affari esteri.

IL LEGALE - E' «molto contento» dell'attribuzione del Premio Nobel per la Pace a Liu Xiaobo il suo legale e firmatario della Carta 08, Mo Shaoping. «Dare il premio Nobel a Liu significa riconoscere il suo lavoro e i suo principi, ossia spingere la società cinese verso la democrazia, il ruolo della legge e il costituzionalismo in maniera pacifica, ragionevole e non violenta» ha detto Mo in una conversazione con Apcom.
Amico di lunga data del dissidente ed egli stesso firmatario del 'manifesto' per le riforme democratiche Carta 08, nel difendere Liu Xiaobo l'avvocato Mo si è opposto al capo d'accusa di «incitamento alla sovversione dei poteri dello Stato», bollandolo come anticostituzionale. «Con il premio si onorano tutti coloro che hanno sacrificato la propria libertà e persino la propria vita per l'avanzamento della società». Da uomo di legge Mo Shaoping rifiuta, inoltre, l'azione della Cina, che ha fatto pressione sul governo norvegese per scongiurare il Nobel al dissidente.
«Il Premio Nobel non appartiene a nessun governo e il Comitato del Nobel è un organo indipendente. Fare pressione sul governo va contro il buon senso della diplomazia internazionale e mostra scarsa sensibilità. Mostra inoltre che il governo cinese per tante cose non è in linea con la comunità internazionale, se non è capace di ammettere che organismi di questo tipo sono indipendenti dalla volontà dei governi».

CENSURA - La notizia dell'assegnazione al dissidente cinese Liu Xiaobo del Premio Nobel per la Pace 2010 ha fatto il giro del mondo, ma è stata censurata dai principali siti internet e siti di informazione in Cina. Alla semplice ricerca con le parole chiave 'premio Nobel, pace, Liu Xiaobo' non compare alcun risultato sui principali portali di informazione e sui motori di ricerca come Sina, Sohu e Baidu. La censura è stata attivata anche su Weibo, un social network simile a Twitter.
Il telegiornale della sera della tv di Stato CCTV ha aperto sulle inondazioni nell'isola cinese di Hainan.

I COMMENTI - Tra le prime reazioni internazionali alla notizia c'è quella della Francia: il ministro degli Esteri, Bernard Kouchner, ha chiesto l'immediata liberazione del dissidente. Anche Berlino si «augura» che Liu Xiaobo sia rimesso in libertà e possa ricevere il premio Nobel per la pace assegnato. L'Unione europea si felicita per l'assegnazione del Nobel, ma non chiede esplicitamente la sua liberazione. Per il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, il riconoscimento a Liu Xiaobo è un premio a quanti nel mondo «lottano per la libertà e i diritti della persona». Significativa anche la dichiarazione del Dalai Lama: «Premiare con il Nobel per la pace Liu Xiaobo è il riconoscimento della comunità internazionale all'innalzamento della voce tra il popolo cinese per premere la Cina attraverso riforme politiche, legali e costituzionali».