Petraeus: la guerra sarà ancora lunga
Il Generale americano ha parole di elogio per le forze italiane e per il ruolo dei Carabinieri: «I Michael Jordan delle forze di polizia»
KABUL - In Afghanistan ci sono stati progressi ma servono altri passi avanti. In una lunga intervista al quotidiano la Repubblica, il generale Petraeus, comandante della missione Nato e delle forze Usa, non parla di ottimismo o pessimismo ma di «realismo»: «La realtà è che l'impegno in Afghanistan è stato, è ancora e resterà duro», riconosce il generale, nel giorno in cui gli afgani si recano al voto.
Il modo migliore per registrare i progressi, spiega Petraeus, è «l'espansione della aree sicure»: nell'Helmand centrale, a Kandahar, nella provincia di Kabul, a Baghlan, nella zona di Shindand, nel Badghis. E questo nonostante i talebani abbiano «esteso la loro influenza e la violenza sia aumentata».
L'ELOGIO AI CARABINIERI - Per quanto riguarda il contributo italiano alla missione, Petraeus ha parole di elogio: «Le forze italiane hanno fatto molto bene, l'approccio ha funzionato nelle aree di loro responsabilità» e gli italiani hanno dimostrato di saper svolgere bene anche il loro compito di addestratori: «I Carabinieri rappresentano fra le forze di polizia quello che Michael Jordan rappresenta nella pallacanestro».