29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Marea nera

Ancora polemiche su uso fondi ricerca e contenimento

A quattro mesi dall'esplosione della piattaforma Deepwater gli scienziati lamentano una mancanza di autonomia degli studi scientifici

NEW YORK - Ad oltre quattro mesi di distanza dell'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon del 20 aprile e il conseguente disastro ambientale nel Golfo del Messico, divampano ancora le polemiche legate all'utilizzo dei fondi stanziati per lo studio e per le operazioni di contenimento degli effetti di analoghe catastrofi.
Se da un lato gli scienziati lamentano la mancanza di autonomia degli studi scientifici, l'opinione pubblica è su tutte le furie per i presunti sprechi governativi. Per gli studiosi, con il panorama ambientale nella zona in continua evoluzione, garantire immediatamente l'indipendenza e la validità scientifica delle ricerche rappresenta una priorità.

LIMITAZIONI - I ricercatori coinvolti nell'analisi degli effetti dell'incidente, oltre a non poter indirizzare a loro piacimento i propri studi, devono fare i conti anche con limitazioni per l'utilizzo e la pubblicazione dei dati raccolti. Le ricerche finanziate finora sono infatti tutte legate agli sforzi per il ripristino ambientale, per determinare le responsabilità Bp o, ancora, per strutturare la sua difesa.