Netanyahu: Israele non ha nulla da nascondere
Il Premier spiega il suo sì alla Commissione di inchiesta dell'ONU. Il Segretario generale Ban Ki-moon: «una avvenimento senza precedenti»
GERUSALEMME - Israele ha accettato di partecipare alla commissione internazionale di inchiesta delle Nazioni Unite sul raid contro la «Flottiglia della pace» perché «non ha nulla da nascondere»: lo ha affermato il premier dello Stato ebraico, Benjamin Netanyahu, le cui dichiarazioni sono state riportate dal quotidiano israeliano Ha'aretz.
«E' vero piuttosto il contrario: l'interesse nazionale di Israele è di assicurare che venga resa pubblica la realtà dei fatti» sull'incursione, che il 31 maggio causò nove morti fra gli attivisti diretti a Gaza.
UN AVVENIMENTO SENZA PRECEDENTI - E' la prima volta che Israele accetta di partecipare a un Commissione di inchiesta dell'Onu che riguardi l'operato delle sue forze armate, e la prima partecipazione israeliana ad un'indagine del Palazzo di Vetro sulle sue attività dello Sato ebraico. Il Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha definito «una avvenimento senza precedenti» l'assenso israeliano e ha proposto anche la creazione di una commissione preliminare che esamini le inchieste già portate a termine da Israele e Turchia.
Quanto alla Commissione d'inchiesta vera e propria, Ban ha annunciato che sarà formata da quattro persone, inizierà i lavori il 10 agosto prossimo e dovrebbe sottoporre il suo primo rapporto entro la metà di settembre: in attesa di conoscere i delegati israeliano e turco, sarà guidata dall'ex premier neozelandese Geoffrey Palmer e dal presidente colombiano uscente, Alvaro Uribe.