19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Marea nera

L'appello di Obama: basta col petrolio

Il Presidente americano: «Firmate per l'energia pulita», fatevi sentire. Obama ribadisce le accuse alla britannica BP

WASHINGTON - Il mondo ha bisogno di energia pulita e il disastro della marea nera nel Golfo del Messico lo dimostra: così Barack Obama che firma personalmente oggi un messaggio rivolto agli iscritti alla sua mailing list. L'iniziativa dimostra l'urgenza che la vicenda riveste per il presidente: la capillare mailing list dei sostenitori usata come tam-tam nella campagna elettorale, è poi caduta poco per volta in disuso e i rari messaggi sono in genere firmati dagli advisor di Obama, non dal presidente in persona.

Obama ribadisce le accuse alla britannica BP: il disastro è «il peggiore nel suo genere della nostra storia; stiamo lavorando perché Bp sia responsabile dei danni alle terre e all'economia della costa del Golfo». Ma il messaggio è altrove: l'era del petrolio è finita. Per questo, dice Obama, «ho invitato oggi alla Casa Bianca i deputati di ambedue i partiti per discutere delle leggi necessarie a promuovere una nuova economia galvanizzata dai lavori del settore verde; a combattere il cambiamento climatico; a porre fine alla nostra dipendenza dal petrolio straniero». Perchè, ricorda Obama, «oggi consumiamo oltre il 20 per cento del petrolio del mondo ma abbiamo meno del 2 per cento delle riserve petrolifere».

L'equazione è semplice: oltre ai rischi di ulteriori trivellazioni, usare il petrolio significa continuare a spendere «denaro duramente guadagnato» per mandare ogni mese miliardi di dollari all'estero, «inclusi paesi pericolosi e instabili».

Bisogna quindi che la nazione tutta abbracci un nuovo futuro, per rendere più efficienti dal punto di vista energetico «case, imprese, automobili e camion». E poi il punto dolente: «ciò significa eliminare miliardi di dollari di sgravi fiscali per le compagnie petrolifere per indirizzare gli investimenti alla ricerca e allo sviluppo dell'energia pulita»; con il pieno appoggio però, chiarisce Obama, dell'industria privata, altrimenti il progetto non avrà successo.

«Ci saranno costi di transizione e un periodo di adattamento» aggiunge il presidente, ma bisogna che tutti siano coscienti del costo «della nostra dipendenza dal petrolio», e il termine che usa è «addiction», come se il greggio fosse una droga.

E Obama chiede ai cittadini di farsi sentire con la loro firma: «per dimostrare che il popolo americano è pronto per il futuro con l'energia pulita». Per firmare, aggiungere il proprio nome a http://my.barackobama.com/CleanEnergy