28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Dopo il flop dell'operazione «Top kill»

Bp crolla in borsa: -13% a Londra

Secondo alcuni analisti la compagnia petrolifera a rischio scalata

LONDRA - Le azioni del gruppo petrolifero britannico Bp hanno registrato un vero e proprio tracollo alla borsa di Londra chiudendo con un ribasso del 13% a 429,9 pence dopo il fallimento dell'ultimo tentativo di chiudere il pozzo petrolifero che sta provocando la marea nera nel golfo del Messico. Un crollo che, secondo alcuni analisti, prefigura anche la possibilità che la multinazionale possa entrare nel mirino di uno scalatore ostile.

Sabato Bp aveva annunciato il fallimento del tentativo di cementare la bocca del pozzo Deepwater Horizon, all'origine di quella che è probabilmente la peggiore catastrofe ecologica nella storia degli Usa. Ieri le borse di Londra e New York erano chiuse. Stamani il gruppo ha annunciato di aver perso finora 990 milioni di dollari a causa della marea nera. Venerdì aveva diffuso una stima di 930 milioni di dollari.
La compagnia ha reso noto di avere ricevuto 30 mila richieste di risarcimento e di avere effettuato oltre 15 mila pagamenti, per un totale di 40 milioni di dollari aggiungendo che è comunque troppo presto per quantificare altri costi e responsabilità.

«La situazione è oramai andata oltre le preoccupazioni dell'amministratore delegato di Bp Tony Hayward di essere licenziato o di quella che i dividendi per gli azionisti della compagnia vengano tagliati. Ora inizia a esserci l'odore della morte», commenta Dougie Youngson, analista alla Arbuthnot aggiungendo che «visto il crollo dei prezzi delle azioni e il potenziale ulteriore di caduta, prevediamo che Bp possa diventare bersaglio di una scalata, in particolare se la posizione operativa negli Stati Uniti dovesse diventare non mantenibile».