29 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Viaggi Apostolici | Portogallo

Il Papa critica l'aborto e difende il matrimonio «naturale»

Mezzo milione di pellegrini a Fatima: «La profezia non è conclusa. L'umanità è pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull'altare di gretti egoismi»

FATIMA - Terra di partenza per i missionari del Cinquecento, oggi alle prese con lo stesso secolarismo del resto d'Europa, il Portogallo deve «lottare contro i meccanismi socio-economici e culturali che portano all'aborto», tutelare valori quali la «famiglia fondata sul matrimonio indissolubile tra un uomo e una donna», per il Papa, che ha messo in guardia i cattolici lusitani da queste «insidiose e pericolose sfide» al «bene comune».

E' il penultimo giorno in Portogallo per Benedetto XVI. Ratzinger è venuto principalmente per il santuario mariano di Fatima. Nell'anniversario della prima apparizione della Madonna ai tre pastorelli Giacinta, Francisco e Lucia (13 maggio 1917), ha detto messa davanti a mezzo milione di pellegrini. Non è tornato sull'attentato del 1981 a Wojtyla, di cui pure cade l'anniversario, né sull'interpretazione politica e anti-sovietica della rivelazione. «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa», ha avvertito oggi il Papa. L'umanità è «pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull'altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo». Chiosa il portavoce vaticano Federico Lombardi: «Se qualcuno ha letto nella visione di Fatima le realtà del secolo ventesimo ha fatto benissimo, perché quella era l'epoca in cui parlavano i veggenti, ma questo non vuol dire che si chiude la scuola della lettura degli avvenimenti in una prospettiva di fede».

Nel pomeriggio, Benedetto XVI affronta tematiche più politiche. Lo fa incontrando le associazioni impegnate nel sociale. Il governo socialista portoghese di José Socrates ha adottato negli ultimi anni normative contestate dalla Chiesa cattolica: l'aborto nel 2007, il divorzio nel 2008, e ora, con un progetto di legge non ancora firmato dal presidente della Repubblica Anibal Cavaco Silva, il matrimonio gay. Benedetto XVI non usa termini duri. Già nei giorni scorsi, del resto, ha elogiato il dialogo tra credenti e non credenti. Ma quando tocca il tema della vita e della famiglia, i volontari che lo ascoltano si spellano le mani dagli applausi. Poi, in un incontro con i vescovi portoghesi, critica i credenti che, nel mondo della politica, della cultura e dei mass media, «si vergognano», «danno una mano al secolarismo». Esorta i cattolici lusitani a non accettare «bavagli» ed auspica un «richiamo coraggioso e integrale ai principi».

Domani il Papa lascia Fatima per Porto, dove in mattinata dice messa nel centrale piazzale dell'Avenida dos Aliados. Alle 14.30 (13.30 locali), infine, la cerimonia di congedo all'aeroporto e il rientro a Roma.