19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Elezioni in Germania

Nordreno Westfalia al voto, test chiave per Merkel

Sono chiamati a votare circa 13 milioni di elettori. Testa a testa fra Cdu-Fpd e Spd-Verdi, ma nessuno arriva a 50%

BERLINO - Il Nordreno Westfalia va alle urne, domenica, per uno scrutinio dall'esito fondamentale, anche per il governo di Berlino. I sondaggi non sono particolarmente favorevoli alla coalizione di governo uscente, formata da cristiano-democratici e liberali - gli stessi colori dell'esecutivo federale - che rischia di perdere la maggioranza assoluta al Landrat, il parlamento regionale.

Al voto, nel Land più popoloso e fra i più ricchi della Germania, sono chiamati circa 13 milioni di elettori, il 26% del corpo elettorale dell'intera Germania. Tanto la coalizione nero-gialla che quella rosso-verde non dovrebbero raggiungere, secondo i sondaggi, la maggioranza assoluta, ma attestarsi attorno al 45%. E il futuro parlamento vedrà quasi sicuramente anche una new entry, la Linke, cui i sondaggi attribuiscono una percentuale superiore a quella della soglia di sbarramento, il 5%.

Il Nordreno Westfalia, tradizionalmente bastione dei socialdemocratici, si era lasciato tentare nel 2005 da una coalizione conservatrice, che sembra però aver già perso ogni appeal. A questo si aggiungono, proprio nel rush finale, le ripercussioni del costoso quanto impopolare piano di salvataggio per la Grecia, per niente gradito dagli operai della Ruhr, così come la scarsa popolarità del governatore uscente, Juergen Ruettgers.

Gode invece di crescenti simpatie Hannelore Kraft, la sfidante socialdemocratica, venuta a riprendersi il governo di Duesseldorf. Un obiettivo che difficilmente potrà assicurarsi senza il sostegno della Linke, che condiziona però la sua partecipazione al governo solo a un impegno vincolante che escluda ulteriori tagli sociali.

Ma con questo voto non si decidono solo delle sorti di un Land, del suo governatore e dei colori della coalizione che lo sostengono. Oltre allo smacco politico, la sconfitta significherebbe anche la perdita della maggioranza al Bundesrat, la Camera dei Laender, dove attualmente Cdu e Fdp dispongono di 37 seggi su 69, i cui componenti sono designati dai singoli governi regionali. Il governo Merkel ne risulterebbe fortemente indebolito, soprattutto in ambito europeo. Il Bundesrat infatti è l'organo attraverso il quale i Laender partecipano al potere legislativo e all'amministrazione dello Stato federale (in tedesco Bund) e si occupano di questioni relative all'Unione Europea.