19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Afghanistan

Il piano di pace di Karzai: esilio per capi talebani

The Guardian: «Sarà presentato a fine mese». I diplomatici stranieri sono tuttavia scettici sulla possibilità che il governo di Kabul ci riesca

KABUL - L'atteso piano di pace che il governo di Kabul dovrebbe presentare alla fine del mese garantirà ai leader talebani l'esilio fuori dell'Afghanistan in cambio del loro impegno a cessare i combattimenti. Lo rivela oggi il quotidiano britannico The Guardian, a pochi giorni dall'incontro a Washington tra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il presidente afgano Hamid Karzai.

Il piano di pace, che sarà presentato a fine mese a una «Jirga» (Assemblea) nazionale per la pace, che riunirà i rappresentanti provenienti da tutte le regioni del paese, prevede anche la formazione di speciali classi di «deradicalizzazione» per gli insorti e la creazione di migliaia di posti per lavori manuali, da offrire a tutti coloro che rinunceranno alla violenza.
Una volta che il piano sarà accettato dalla Jirga, scrive il Guardian, il governo di Kabul potrà iniziare a spendere i circa 160 milioni di dollari promessi dalla comunità internazionale per attirare i combattenti talebani fuori del conflitto. Il documento, che il quotidiano britannico ha potuto consultare, definisce questi combattenti «fratelli arrabbiati», nella convinzione che la maggior parte degli insorti non è motivata da forti credenze ideologiche.

Per quanto riguarda i leader talebani, in guerra contro il governo Karzai, il piano prevede «l'esilio in in terzo paese», che potrebbe essere ad esempio l'Arabia Saudita. Ci sono anche voci insistenti - riporta il Guardian - che l'esilio potrebbe essere offerto a Gulbuddin Hekmatyar, il leader del gruppo armato Hizb-el-Islami, che lo scorso marzo ha inviato una delegazione di pace a Kabul per colloqui con Karzai. I diplomatici stranieri sono tuttavia scettici sulla possibilità che il governo di Kabul abbia le capacità per attuare un piano che prevede lo svolgimento di complesse attività in circa 4.000 villaggi, molti dei quali minacciati dagli insorti.