I leader britannici si attaccano sulla crisi economica
Sul premier uscente il peso della gaffe con l'anziana definita «fanatica». Cameron: «Non farò mai entrare la Gran Bretagna nell'euro»
LONDRA - L'economia britannica è «impantanata nella routine». E' stato David Cameron, il leader conservatore, a parlare per primo nel terzo e ultimo dibattito tra i candidati premier britannici. Da Birmingham, Cameron ha promesso di tagliare la dipendenza dal welfare, di sistemare e di pretendere la giusta qualità in cambio dei finanziamenti ai servizi pubblici. Il leader conservatore ha insistito: «Non porterò mai il nostro Paese nell'euro» assicurando che la moneta nazionale resterà sempre la sterlina. Cameron ha poi accusato Clegg di voler adottare la moneta unica e ha chiesto a tutti di «imparare la lezione» della crisi di questi giorni della zona euro.
Nick Clegg, il leader dei Lib Dem che finora è stato la rivelazione della campagna elettorale, ha cercato di presentarsi come il fautore di una politica economica «alternativa» e più attenta ai ceti medio-bassi, in cui i servizi pubblici devono essere protetti. Il candidato liberaldemocratico ha aggiunto che le tasse devono essere più eque e che il governo deve «fare le cose in modo diverso». Clegg ha respinto le accuse di Cameron sull'euro definendolo sprezzantemente «disperato».
Il primo ministro uscente, Gordon Brown, ha esordito con un'autocritica. Alludendo alla sua infelice battuta di ieri captata dai microfoni sulla pensionata Gillian Duffy, il leader laburista ha ammesso: «Non riesco a fare sempre tutto bene». Brown ha però rivendicato di aver impedito che la crisi economica diventasse «una calamità» per il Paese. Il premier ha attaccato gli avversari ripetendo: «Nick e James non capiscono», e presentandosi come il buon amministratore che è riuscito a tenere il timone saldo nella tempesta.
Settore pubblico - Uno degli spettatori presenti in sala ha chiesto ai tre leader di essere più onesti sui tagli che intendono compiere al settore pubblico. Clegg a questo punto ha ricordato che i liberaldemocratici hanno fornito più dettagli di tutti a riguardo, senza cercare di nascondersi. Brown ha sottolineato che il piano di risanamento quadriennale del governo include tasse più eque e tagli alla spesa, ma non per la scuola e il servizio sanitario. Ha aggiunto che la politica dei conservatori rischia di far sprofondare il Paese in una recessione a doppia cifra. Cameron da parte sua ha insistito sul fatto che i laburisti hanno sprecato il denaro dei contribuenti.
Sondaggi - Intanto gli ultimi sondaggi confermano la mancanza di una maggioranza assoluta, con i Tory però in ascesa. Secondo Comres per Independent, i conservatori (36%) hanno approfondito il vantaggio sui liberaldemocratici (26%, in calo di tre punti), mentre i laburisti sono fermi al 27%. Il gap è minore nel sondaggio YouGov per il Sun che dà i conservatori al 34%, i Lib-Dem in aumento al 31% e i laburisti, in calo di due punti, al 27%. Ma i due sondaggi sono stati entrambi realizzati prima della gaffe.