Obama commemora i massacri armeni
«Una delle peggiori atrocità del XXesimo secolo». Ma il Presidente americano omette la parola «genocidio». Dura la reazione di Ankara
ASHEVILLE - Il presidente americano, Barack Obama, ha commemorato il 95simo anniversario dei massacri degli armeni perpetrati dai turchi fra il 1915 e il 1917, definendoli «una delle peggiori atrocità» del XX secolo ma evitando di pronunciare la parola «genocidio», fortemente invisa alla Turchia.
Per contro durante la campagna per la corsa alla Casa Bianca, Obama aveva in più occasioni promesso di chiamare «genocidio» le atrocità commesse dai turchi sugli armeni durante la Prima guerra mondiale. Da quando è diventato presidente si è già rifiutato due volte di pronunciare la parola benché affermi di non aver cambiato parere. In un suo messaggio reso noto oggi, Obama parla di «un capitolo devastante della storia del popolo armeno» e «di una delle peggiori atrocità del XX secolo». «Dobbiamo conservare viva la memoria in onore di coloro che sono stati uccisi per non ripetere i gravi errori del passato», aggiunge.
Riconoscere il genocidio rischierebbe di nuocere agli sforzi di Washington per rafforzare le sue relazioni con la Turchia, membro della Nato e alleato cruciale degli Stati Uniti nella regione. Obama ha tuttavia assicurato che la sua opinione sul massacro degli armeni non è cambiata dalla campagna per le presidenziali. «Ho espresso costantemente la mia personale opinione di quanto accaduto nel 1915 e la mia visione di questa storia non è cambiata», ha spiegato, sostenendo che è «nostro interesse vegliare affinché si giunga ad un riconoscimento completo, franco e giusto dei fatti». Obama ha anche elogiato «i turchi che hanno salvato degli armeni nel 1915».
La Casa Bianca non era riuscita a marzo ad impedire alla commissione Esteri della Camera dei rappresentanti di adottare una risoluzione che definiva il massacro degli armeni un genocidio. Per rappresaglia, la Turchia aveva momentaneamente richiamato il suo ambasciatore da Washington.
DURA LA REAZIONE TURCA - Ankara ha reagito con grande asprezza alla dichiarazione di Barack Obama sui massacri degli armeni perpetrati dai turchi fra il 1915 e il 1917, benchè il presidente americano abbia evitato di utilizzare la parola genocidio. «Ci rammarichiamo profondamente della dichiarazione di Obama che riflette una percezione scorretta e parziale», ha fatto sapere il ministero degli Esteri turco. «I più grandi nemici dei fatti storici sono i ricordi soggettivi», ha proseguito, sostenendo che nessun Paese ha il diritto di imporre i propri ricordi ad un altro Paese» e che «i Paesi terzi non hanno né il diritto, né l'autorità di giudicare la storia delle relazioni turco-armene con delle motivazioni politiche».