20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
In 40 mila alla messa a floriana

Il Papa sulle orme di San Paolo

Il Ponteficie incontra otto vittime di abusi, poi l'affondo: le idee anti-cristiane «spesso rinforzate dai media e da gruppi ostili alla fede»

FLORIANA - Atteso, attesissimo, non preannunciato ufficialmente solo per non dare l'impressione che il Papa agisca sotto la pressione dei mass media internazionali, l'incontro con alcune vittime di abusi, alla fine, è avvenuto.
Il tempo a Malta era breve e l'agenda piena. Nonostante la nube che sta oscurando i cieli europei abbia minacciato un prolungamento del soggiorno, Benedetto XVI è rimasto sull'isola solo 26 ore. Ma, nel primo viaggio internazionale dopo lo scandalo pedofilia in Irlanda, Germania, Austria, Olanda, Usa, Canada, Italia ed altri paesi ancora, e di fronte alle richieste di un gruppetto di uomini che, quando erano all'orfanatrofio di Sta Vanera, vennero abusati da alcuni sacerdoti, la Santa Sede ha fatto di tutto perché l'incontro si combinasse. Di ritorno alla nunziatura di Rabat dalla messa mattutina a Floriana, il Papa si è intrattenuto 20 minuti con gli otto uomini. Erano presenti alcuni vescovi dell'isola e l'entourage del Papa, e, come ha riferito il portavoce vaticano Federico Lombardi, l'incontro è avvenuto in «un clima intenso, ma sereno».

BENEDETTO XVI COMMOSSO - Il Papa «era profondamente commosso dalle loro storie ed ha espresso la sua vergogna e il suo dolore per quello che le vittime e le loro famiglie hanno sofferto», ha riferito una nota vaticana a conclusione dell'incontro. «Ha pregato con loro ed ha garantito loro che la Chiesa sta facendo e continuerà a fare tutto quello che è in suo potere per indagare le accuse, assicurare alla giustizia coloro che sono responsabili degli abusi e applicare effettivamente le misure tese a salvaguardare i giovani in futuro». Sono le prime parole esplicite del Papa dopo una lettera sulla pedofilia ai cattolici irlandesi, che la nota richiama, sottolineando che Benedetto XVI «ha pregato affinché tutte le vittime degli abusi sperimentino la guarigione e la riconciliazione, permettendo loro di andare avanti con rinnovata speranza». I vescovi dell'isola hanno creato undici anni fa un response team che ha raccolto le denunce di 84 casi di abusi da parte di una quarantina di sacerdoti. Commossa la reazione delle vittime che hanno incontrato Ratzinger. Il portavoce del gruppo, Lawrence Grech, afferma: «Adesso abbiamo la pace nei nostri cuori, anche perché il Papa ha trovato il tempo di incontrarci» e aggiunge: «Ammiro il Papa per il coraggio di incontrarci. Ci ha ascoltati uno per uno, ha pregato e pianto con noi». «Tutti piangevano», ha raccontato Joseph Magro, omonimo del Papa, «gli ho detto che il mio nome era Joseph e lui aveva le lacrime agli occhi».
Benedetto XVI aveva già incontrato delle vittime di preti pedofili nei suoi viaggi negli Stati Uniti e in Australia. Nella recente lettera agli irlandesi aveva affermato di essere disponibile ad incontrare altre vittime.

UN PONTE TRA EUROPA E MEDIO ORIENTE - Per quanto toccante, tuttavia, per il Papa l'incontro con le vittime dei preti pedofili non è stato al centro del suo viaggio. L'isola di Malta, antemurale della cristianità di fronte all'avanzata musulmana nel Cinquecento, può essere oggi «ponte» tra Europa e Medio Oriente. Il suo popolo, «continuamente irrobustito dalle proprie radici cristiane», può essere oggi di «esempio» per molte nazioni. Rivolgendosi ai giovani nel Porto grande della Valletta, questo pomeriggio prima di ripartire per Roma, il Papa, in particolare, ha sostenuto che «nel contesto della società europea, i valori evangelici ancora una volta stanno diventando una contro-cultura, proprio come lo erano al tempo di San Paolo», l'apostolo che evangeliccò l'isola dopo esservi naufragato nel 60 dopo Cristo. I ragazzi maltesi, ha aggiunto, devono essere «orgogliosi» che il loro paese «promuova la stabilità della vita di famiglia dicendo no all'aborto e al divorzio». Dall'isola fortificata contro l'arrivo dello straniero, poi, il Papa ha incoraggiato la stragrande maggioranza cattolica della popolazione maltese ad avere un atteggiamento di accoglienza nei confronti dei poveri, dei disabili, di chi patisce la depressione o l'ansia, ma anche «degli immigrati e di coloro che cercano asilo nelle nostre terre».

«MEDIA OSTILI» - Prima di ripartire da La Valletta Benedetto XVI si è imbarcato su un catamarano alla banchina del porto di Kalkara per raggiungere via mare il porto grande della capitale maltese. Sulla nave - che è la stessa che nel 1990 ospitò anche Giovanni Paolo II - con papa Ratzinger viaggia una piccola rappresentanza di giovani, e una flottiglia di una trentina di imbarcazioni tipiche delle isole maltesi scorta il Pontefice. Parlando ai giovani, il Papa ha espresso un duro monito contro i media. «Idee e valori che sono talvolta in contrasto con quelle vissute e predicate da nostro Signore Gesù Cristo spesso sono presentati con un grande potere persuasivo, rinforzato dai media e dalla pressione sociale, da gruppi ostili alla fede cristiana» ha rilevato Benedetto XVI. Ai giovani il Papa ha chiesto di non essere «impressionabili» e cioè di non lasciarsi influenzare da nessuno «ad accettare idee e valori che sappiamo non sono ciò che il Signore davvero vuole da noi».