19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Dossier nucleare iraniano

Iran, Usa: non c'è altra scelta che sanzioni più severe

Aumentano le pressioni internazionali: «Continua ad ostacolare sforzi per una soluzione negoziata»

VIENNA - Gli Stati Uniti ritengono che la comunità internazionale non abbia «altra scelta» che prendere «nuove sanzioni più severe» contro l'Iran a causa del suo programma nucleare. «Speriamo che l'Iran cambi la sua posizione attuale e cerchi il cammino del negoziato», ha detto l'ambasciatore americano presso l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Glyn Davies.
«Se non accadrà nulla, la Comunità internazionale non avrà altra scelta che imporre nuove sanzioni più rigorose per rendere l'Iran responsabile», ha commentato Davies.

COINVOLGERE LA CINA - L'amministrazione americana, che ha rinunciato all'atteggiamento conciliatorio di inizio mandato di Barack Obama, sta tentando in particolare di convincere la Cina, reticente ad una quarta serie di sanzioni. «Mentre gli Stati Uniti hanno tentato con i loro partner internazionali per più di un anno di trovare una soluzione con la diplomazia diretta, l'Iran continua ad ostacolare tutti gli sforzi per arrivare a una soluzione negoziata o dare fiducia sulle sue reali intenzioni», ha sostenuto l'ambasciatore americano all'Aiea, sottolineando che «l'Iran continua a giocare al gatto e al topo» con l'agenzia Onu. «L'atteggiamento provocatore dell'Iran di non rispettare i suoi obblighi ha accresciuto i timori» sul programma nucleare iraniano, ha aggiunto.

L'UE CONDIVIDE LE PAURE DELL'AIEA - I timori dell'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) sulla possibilità che l'Iran stia sviluppando segretamente armi nucleari sono condivisi dall'Unione europea. Lo ha affermato la stessa Ue in una nota.
L'Europa - si spiega nel comunicato, dai toni duri - sostiene una nuova «azione» del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite se l'Iran continuerà la sua sfida nucleare. Il linguaggio diplomatico per una quarta serie di sanzioni Onu.
La nota dell'Ue è stata indirizzata alla riunione del Consiglio dei governatori dell'Aiea, formato da trentacinque membri. L'Iran - e i timori che possa cercare di sviluppare armi nucleari - sono i principali punti all'ordine del giorno.

LULA: «NON METTERE TEHERAN SPALLE AL MURO» - L'Iran non dev'essere «messo con le spalle al muro» dalla comunità internazionale sul suo programma nucleare. Lo ha detto oggi il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, raffreddando in anticipo le speranze degli Stati Uniti di convincere Brasilia - che fa parte dei membri senza diritto di veto del Consiglio di sicurezza dell'Onu - ad assumere una linea più dura contro Teheran.
Lula ha parlato poche ore prima di incontrare il segretario di Stato usa Hillary Clinton, in visita in Brasile proprio con l'obiettivo Iran fra le sue priorità. Finora Lula ha sempre sostenuto che la via del negoziato con Teheran - che ormai dura da anni senza risultati - sul suo programma nucleare è la migliore perché non rischia di esasperare il regime degli ayatollah. Secondo il Brasile - che a sua volta utilizza l'energia nucleare nel suo mix energetico - la natura del programma nucleare iraniano dovrebbe essere pacifica.