28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Terremoto ad Haiti

Feriti in strada, ma la macchina degli aiuti è partita

L'advanced team a Port-au-Prince: «avviato il coordinamento dei soccorsi»

PORT AU PRINCE - Il Falcon con l'advanced team italiano è a Port au Prince: «All'aeroporto c'è un turbinio di eliche e motori, aerei arrivano con aiuti da ogni parte del mondo, grandi o piccoli, dalla Cina, dagli Stati Uniti, dalla Francia, dal Canada.

Arrivano in continuazione: la macchina degli aiuti è partita. Ogni dieci minuti c'è un arrivo. Ora stiamo cercando di avviare il coordinamento tra i soccorritori», spiega uno dei membri della protezione civile che fanno parte dell'advanced team sbarcato alle 8 ora locale ad Haiti, raggiunto telefonicamente sul satellitare da Apcom. «Per ora - spiega ancora - non ci siano mossi dall'area intorno all'aeroporto. La nostra è una missione di 'logistica' per individuare l'area dove sarà installato il nostro ospedale da campo, non di 'search and rescue'».

Per ora quindi il team italiano non si addentrerà dentro Port au Prince, anche per non intasare i soccorsi. «Ma anche qui - continua - ci sono case distrutte, sbriciolate e soprattutto ci sono feriti per strada che chiedono soccorsi: gli ospedali qui sono stati evacuati o crollati e ci sono degenti per strada, sistemati sotto le piante», ma nonostante questo «l'impressione è che la città già inizi a reagire, almeno in questa parte».

Il gruppo governativo misto, l'advanced team italiano sbarcato ad Haiti, è composto da 12 persone, 5 tecnici della protezione civile, un operatore della Cri, due funzionari della Farnesina e tre del Coi, comando operativo interforze. Il loro compito è quello di individuare l'area dove sorgerà il Pam, l'ospedale da campo con la sala operatoria, che è già in volo per Haiti con il C130 partito oggi da Pisa, insieme a 20 medici. L'area sarà decisa in coordinamento con gli altri team di soccorritori e gli altri presidi medici da campo e le autorità locali sanitarie.