Chiusa la quarta ambasciata nello Yemen
Dopo Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone si aggiunge la Francia. Tensione alle stelle nel paese dopo il fallito attentato contro il volo Usa
SANA'A - La Francia è diventata il quarto Paese occidentale a chiudere la sua ambasciata nello Yemen, in seguito alle minacce ricevute da un gruppo legato ad al Qaida, mentre su questo tema la posizione dell'Italia resta che sia necessaria una concertazione europea. Per le missioni diplomatiche di Stati Uniti e Gran Bretagna un analogo provvedimento, preso già da ieri, è stato confermato oggi.
Tensione nel paese - Le chiusure delle ambasciate non sono state determinate dai sei camion carichi di armi di cui le forze di sicurezza di Sana'a hanno perso le tracce. Lo hanno reso noto responsabili della Gran Bretagna - una delle nazioni che con Stati Uniti e Francia ha chiuso la sue sede diplomatica - citati dalla Bbc.
Al Qaida nella penisola arabica la scorsa settimana ha rivendicato il fallito attentato al volo Amsterdam-Detroit della Northwest Airlines. E ha sollecitato attentati contro i «crociati» nelle ambasciate. Da oggi tutti i viaggiatori diretti in America sono inoltre sottoposti a supplementari e rigidissime misure di sicurezza, introdotte dal governo di Washington.
La chiusure dell'ambasciata francese a Sana'a giunge dopo l'analogo annuncio di Giappone, Stati Uniti e Gran Bretagna, mentre la Germania ha chiuso l'ufficio consolare e la Spagna ha annunciato possibili restrizioni all'ingresso nella sede.
«La linea» dell'Italia «resta quella di cercare un accordo a livello di Unione Europea», ha specificato il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, aggiungendo che il ministro degli Esteri Franco Frattini «ha parlato questa mattina con l'Alto rappresentante europeo per la politica estera, Catherine Ashton, per esprimere questa opinione». La Farnesina ha in seguito fatto sapere che Ashton ha condiviso l'esortazione del capo della diplomazia italiana nel corso di una conversazione telefonica svoltasi questa mattina.
Su sollecitazione italiana, a Bruxelles dovrebbe tenersi venerdì un incontro a livello di Cops, il comitato per la politica e la sicurezza. L'Italia sollecita «un più stretto coordinamento sia in loco a Sana'a, sia a Bruxelles».
In ogni caso, ha aggiunto Massari, «monitoriamo strettamente la situazione in loco e abbiamo attivato tutte le misure di sicurezza in ambasciata; siamo in stretto contatto con la nostra sede diplomatica e con le autorità yemenite».