Mottaki: non insisteremo per scambio uranio su isola Kish
Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano. Quello della repubblica islamica è stato gesto di buona volontà
TEHERAN - L'Iran ha voluto compiere un «gesto di buona volontà» proponendo uno scambio su un'isola iraniana del suo uranio con il combustibile arricchito al 20 per cento, ma non insisterà per fare in modo che la sua proposta sia accettata. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano.
«La repubblica islamica dell'Iran non insiste per applicare la sua proposta di scambiare sull'isola di Kish (nel Golfo) 400 chili di uranio» con il combustibile per il suo reattore di ricerca di Teheran: lo ha dichiarato Manucher Mottaki, citato dall'agenzia di stampa Fars. «La proposta era stata evocata in occasione di colloqui bilaterali con alcune parti. Si trattava di un gesto di buona volontà per uscire dall'impasse», ha dichiarato il ministro. «Abbiamo voluto aprire loro una strada. Era un'occasione, non possiamo insistere perchè l'accettino», ha aggiunto il ministro.
Mottaki ha affermato sabato che l'Iran era pronto a scambiare, sull'isola iraniana di Kish, 400 chili del suo uranio leggermente arricchito al 3,5 per cento contro l'equivalente arricchito al 20 per cento. Reagendo a questa proposta, gli Stati Uniti hanno ritenuto che non presentasse «nulla di nuovo». Il 18 novembre, Teheran avevano respinto una bozza di accordo presentato dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) il 21 ottobre dopo negoziati tra Iran, Stati Uniti, Russia e Francia: la bozza prevedeva che l'Iran facesse arricchire all'estero il suo uranio leggermente arricchito per ottenere in cambio combustibile per il suo reattore di ricerca.
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