29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Missione ISAF

Afghanistan, Talebani: abbiamo respinto «tangenti» da Francia

Lo ha affermato ad al Jazeera il comandante militare studenti coranici

KABUL - Tangenti al movimento radicale islamico dei talebani in cambio dell'impegno di non attaccare le loro truppe in Afghanistan. Dopo quelle lanciate contro l'Italia, questa volta l'accusa lanciata dagli studenti coranici chiama in causa i militari della missione francese nel paese centro asiatico.

In un'intervista rilasciata alla tv araba al Jazeera, Seifullah Jalali, presentato come «il comandante militare dei talebani sul Fronte di Kabul», ha affermato che il suo movimento ha rifiutato «un'offerta di ingenti somme di danaro» fatte dalle forze francesi che operano in Afghanistan «in cambio del nostro impegno di non attaccarli». «Il nostro movimento - ha aggiunto Jalali ripreso con il volto oscurato all'interno di una tenda - respinge offerte di questo tipo e ribadisce la sua rivendicazione per un totale ritiro di tutte le truppe straniere dalle terre afgane».

Su un tema analogo, Jalali, ha sostenuto l'esistenza di molti gruppi che avrebbero chiesto al movimento talebano «il permesso di ricevere» attraverso le truppe governative di Kabul «armi fornite dalle forze straniere» per poi girarle agli studenti coranici afgani.

Lo scorso ottobre, The Times di Londra aveva accusato i servizi segreti italiani di aver pagato 'tangenti' per pacificare la ragione di competenza della missione italiana in Afghanistan. Il Times aveva aggiunto che la mancata comunicazione di questo 'scambio' tra italiani e talebani aveva finito per danneggiare proprio i francesi, che non sapendo dell'accordo non avevano preso le dovute precauzioni e avevano visto cadere diversi loro soldati in un agguato.