20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Complessivamente saranno 603

Da New York a Detroit, le grandi città americane al voto

Partita chiusa a NY e Miami, Detroit fa i conti con la crisi

NEW YORK - Complessivamente saranno 603 le città americane a rinnovare le proprie amministrazioni nell'arco del 2009. In piena crisi economica e con un tasso di disoccupazione che sfiora il 10%, molti sindaci non sono stati riconfermati. Nei mesi scorsi Albuquerque è passata ai repubblicani per la prima volta dopo 24 anni mentre a Seattle il primo cittadino in carica non è nemmeno arrivato alla ricandidatura. Le sfide più importanti di oggi riguardano New York, Miami, Detroit, Houston, Atlanta e Boston.

L'attenzione di tutti è per New York dove Michael Bloomberg è vicino a una storica vittoria, la terza consecutiva. Per correre ancora da sindaco Bloomberg ha dovuto modificare lo statuto cittadino che impediva di correre per il terzo mandato.

Nonostante gli 85 milioni di dollari spesi dal primo cittadino la corsa è stata più difficile del previsto e a settembre i numeri del suo vantaggio erano scesi sotto il 10 per cento. A contribuire alla rimonta è stata la scelta del candidato democratico, William Thompson, che non ha mai di fatto ricevuto il sostegno elettorale della Casa Bianca. La vicenda ha fatto parlare di un'ostilità aperta con Barack Obama, soprattutto alla luce delle numerosissime visite del presidente in città negli ultimi tempi in cui Thompson si è dovuto accontentare di un gelido saluto dal palco a Wall Street.

La recessione segna in particolare le elezioni a Detroit e Miami. La capitale dell'industria automobilistica vede nelle urne la possibilità di uscire dalla crisi economica e politica dell'ultimo anno e mezzo. Dopo le dimissioni di Kwame Kilpatrick, il cui nome era finito anche in un'inchiesta per omicidio, a maggio è stato eletto l'ex campione dell'Nba, Dave Bing, per completare la legislatura. In pochi mesi però Bing ha fatto i conti con la massiccia crisi delle casse pubbliche avviando una serie di tagli d'urgenza su cui l'opposizione ha costruito la propria campagna elettorale. Cinquecento dipendenti statali licenziati, tagli ai trasporti pubblici, la chiusura ai sindacati a cui vuole imporre una riduzione sui salari del 10% sono state le prime misure prese durante l'estate. Nonostante le scelte impopolari del sindaco difficilmente lo sfidante Kenneth Cokrel riuscirà a imporsi.