26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Esteri. Elezioni Afghanistan

Al via oggi campagna elettorale per il ballottaggio afgano

Ma il candidato Abdullah chiede rimozione funzionari della Commissione elettorale

KABUL - Al via oggi la campagna elettorale ufficiale per il ballottaggio presidenziale del 7 novembre in Afghanistan. Il presidente uscente, Hamid Karzai, sfiderà fra due settimane il suo principale rivale Abdullah Abdullah.
Il ballottaggio è stato annunciato dopo che la Commissione elettorale per i reclami (supervisionata dall'Onu) ha deciso che le frodi al primo turno del 20 agosto hanno inficiato i risultati di ambedue i candidati.

Abdullah afferma che parteciperà al ballottaggio solo se i funzionari della Commissione elettorale centrale (organo afgano) saranno sostituiti con persone accettabili per entrambi i candidati. Aveva in precedenza accusato la Commissione centrale (secondo cui Karzai aveva ottenuto il 54% e più dei voti) di non essere imparziale.

La Commissione per i reclami afferma che sta licenziando migliaia di funzionari che avevano seguito il voto di agosto. Di fatto, i brogli avevano pesantemente ed evidentemente segnato il primo turno. Come è possibile garantire uno svolgimento più equo della consultazione - che pure era stata accolta due mesi fa dai media internazionali come un «enorme successo democratico«? Molti afgani sembrano incerti sull'utilità del voto del secondo turno, e molti sono preoccupati dalle possibili rappresaglie dei talebani che in agosto hanno dato corpo alle loro minacce di mutilare chi veniva sorpreso a votare.

L'affluenza, che non era arrivata neppure al 40% il 20 agosto, rischia quindi di crollare. Le sfide logistiche di questo secondo voto sono inoltre immense, anche perchè le condizioni meteorologiche autunnali complicano la distribuzione di schede e urne.

Da parte sua, l'inviato Usa per l'Afghanistan e il Pakistan, Richard Holbrooke, si dichiara ottimista circa la possibilità di evitare i brogli. Holbrooke ha anche cercato di negare che i suoi rapporti personali con il presidente afgano uscente, Hamid Karzai, siano pessimi. Karzai è stato persuaso ad accettare il ballottaggio (e il verdetto della Commissione elettorale che alla fine ha annullato oltre un milione di voti espressi in suo favore) dagli sforzi diplomatici di un altro statunitense, il senatore democratico John Kerry.

«E' ragionevole sperare che ci siano meno irregolarità questa volta, per vari motivi» sostiene l'inviato Usa. Prima di tutto, ha detto, ci sono solo due candidati invece delle decine di agosto: Karzai e il suo rivale Abdullah Abdullah. In secondo luogo l'esperienza del 20 agosto dovrebbe aiutare a identificare e prevenire i brogli. In terzo luogo, «la comunità internazionale, incluse le forze della Nato sotto il comando del generale McChrystal, aiuterà a ottenere un successo».