3 maggio 2024
Aggiornato 06:30
Mondo. Elezioni Afghanistan

Capo Onu a Kabul: nessun tentativo di mascherare brogli

Il numero uno Eide replica alle accuse del suo ex collaboratore Galbraith

KABUL - Kai Eide, il numero uno dell'Onu in Afghanistan, ha replicato oggi in una conferenza stampa a Kabul alle accuse del suo ex collaboratore, Peter Galbraith, di aver tentato di mascherare almeno parzialmente i brogli compiuti durante le elezioni presidenziali del 20 agosto scorso.

Affiancato dagli ambasciatori di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania a Kabul, oltre che dal rappresentante speciale dell'Unione europea in Afghanistan e da un rappresentante della Nato, Eide visibilmente irritato, ha dichiarato: «alcune di queste accuse si basavano su delle conversazioni private avvenute mentre (Galbraith, ndr) era invitato a casa mia. La mia posizione è che le conversazioni private intorno ad un tavolo di casa mia devono restare private».

La pubblicità sul richiamo di Galbraith e le accuse adombrate da quest'ultimo «non sono solo attacchi personali contro di me e la mia integrità ma hanno avuto conseguenze sull'intero processo elettorale», ha detto ancora Eide. Il diplomatico norvegese ha quindi negato di essere intervenuto nel processo elettorale per coprire le frodi, aggiungendo che la missione dell'Onu in Afghanistan «è di sostenere il processo, non di influenzare il risultato».

Richiamato il 30 settembre dal Segretario Generale dell'Onu Ban Ki-Moon, Galbraith era passato immediatamente all'offensiva, dichiarando che questa decisione era un «terribile segnale» della reale volontà dell'Onu di combattere le frodi elettorali e accusando il suo diretto superiore Eide, colpevole di avergli chiesto di non rivelare l'esistenza delle prove di brogli.

Secondo Galbraith, almeno un terzo dei voti in favore di Hamid Karzai sarebbero stati non validi. Una circostanza che, se appurata, non consentirebbe al presidente di vincere le elezioni al primo turno.

I disaccordi fra i due uomini erano sorti ancora prima delle elezioni, quando Galbraith aveva chiesto che fossero eliminati i seggi elettorali «fantasma», situati in zone talmente poco sicure che sarebbe stato facile commettervi delle frodi. (con fonte Afp) Ihr 111630 ott 09