Vertice a New York con Obama sul Medioriente
Anp: «Incontro con Obama e Netanyahu non è ripresa negoziati, quelli dipendono dal congelamento delle colonie israeliane»
WASHINGTON - Il presidente Usa Barack Obama incontrerà martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen. L'ha annunciato la Casa Bianca. L'incontro a tre, che si svolgerà a New York, a margine dei lavori dell'Assemblea generale dell'Onu, sarà preceduto da colloqui bilaterali, ha specificato il comunicato di Washington.
Anp: «Incontro non è ripresa negoziati» - Dopo la conferma di Washington e Israele, adesso arriva anche quella dell'Autorità nazionale palestinese. Ma una fonte dell'Anp frena le speranze di un veloce progresso nel processo di pace e precisa: «L'incontro non significa affatto una ripresa dei negoziati, perché questi dipendono dalla sospensione della colonizzazione» israeliana, ha detto la fonte.
Erekat: sulle colonie ebraiche non cederemo - A proposito dell'incontro tra il presidente dell'Anp Abu Mazen e Netanyahu e il presidente Usa Barack Obama, Erekat (capo dei negoziatori palestinesi ndr) ha detto che «l'Anp non si oppone agli sforzi degli Stati Uniti ma che gli incontri dovranno avere sostanza e obiettivi precisi». La posizione palestinese, ha spiegato, verrà decisa «in conseguenza delle azioni israeliane sulla questione degli insediamenti e, sino a oggi, il governo Netanyahu ha mostrato di voler continuare la politica della colonizzazione». Il negoziatore palestinese allo stesso tempo non ha voluto esprimersi sulle possibilità reali della partecipazione di Abu Mazen all'incontro che sta organizzando Obama.
Da Israele nessuna precondizione - L'ufficio di Netanyahu sottolinea intanto che Israele non aveva mai posto precondizioni ad incontri con i vertici palestinesi e che il premier israeliano era pronto a recarsi ovunque nel mondo per incontrare ogni leader che possa far progredire la pace.
Intanto, due razzi Qassam partiti dalla striscia di Gaza hanno colpito la notte scorsa il territorio israeliano nei pressi di Sderot. Nessuna vittima. L'attacco è stato compiuto due settimane dopo che due Katyusha erano stati lanciati dal Libano nella Galilea del nord.
Medvedev: «Israele non ha intenzione di attaccare Teheran» - Una nota positiva giunge da Mosca dove il presidente russo Dmitri Medvedev ha affermato che il suo omologo israeliano Shimon Peres gli ha recentemente confidato che non ha intenzione di attaccare l'Iran. «Quando Peres mi ha fatto visita a Sotchi (residenza presidenziale estiva nel sud della Russia), mi ha detto che Israele non ha intenzione di attaccare l'Iran», ha dichiarato Medvedev in un'intervista concessa alla Cnn e pubblicata oggi sul sito del Cremlino.
In passato Israele aveva fatto sapere di essere pronto a rispondere militarmente alla minaccia nucleare iraniana, ma già in giugno il ministro israeliano degli Esteri, Avigdor Lieberman, aveva detto che il proprio paese non aveva intenzione di bombardare l'Iran.