Usa: «l'offerta dialogo iraniana è insufficiente»
«Non tiene conto delle nostre preoccupazioni»
WASHINGTON - Per gli Stati Uniti l'ultima proposta di dialogo rivolta da Teheran all'Occidente «non tiene veramente conto» delle preoccupazioni relative alla natura del suo programma di sviluppo nucleare.
Due giorni fa il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad si era detto disponibile a un dialogo sul suo programma nucleare con i Paesi del gruppo del 5+1 in un quadro «giusto e logico». «Abbiamo proposto un dialogo in un quadro logico e giusto con tutti i paesi (...) che possono permettere di cambiare le cose» a livello internazionale, aveva dichiarato.
Il gruppo raggruppa 5+1 comprende i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ovvero Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, e la Germania.
L'amministrazione Obama ha fissato alla fine di settembre il termine ultimo per Teheran per rispondere alle aperture degli Usa. Se non ci sarà una risposta, il presidente Obama è pronto a imporre a nuove sanzioni.
Un funzionario americano, parlando in condizione di anonimato, ha ribadito oggi che gli Usa sono pronti ad avviare un dialogo con il regime iraniano, e sperano che da Teheran giunga un segnale positivo entro la fine del mese, quando a New York si terrà l'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
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