19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Esteri. Afghanistan

Afghanistan, commissione indipendente: chiare prove di brogli

Accertate in almeno tre province. Chiesto riconteggio dei voti

KABUL - La Commissione elettorale indipendente incaricata di investigare sulla regolarità delle elezioni presidenziali in Afghanistan ha confermato di avere scoperto «prove chiare e convincenti di brogli» ed ha chiesto di ricontare i voti nei seggi incriminati.

Più di 720 denunce di frode sono state presentate dopo la fine delle operazioni di voto; proprio oggi l'inviato speciale delle Nazioni Unite nel paese asiatico, Kai Eide, ha inviato una comunicazione scritta alle autorità di Kabul chiedendo che i risultati emersi dai seggi in cui sono state accertate evidenti irregolarità vengano annullati.

La Commissione elettorale non ha detto in quanti seggi si dovrà procedere al riconteggio dei voti, ma ha fatto sapere di avere riscontrato irregolarità nelle province di Ghazni, Paktika e Kandahar: indagini sono state lanciate anche in altre province.

L'organismo elettorale, composto da tre diplomatici internazionali e due afgani, ha il potere di ordinare il riconteggio dei voti in ogni seggi che presenta palesi irregolarità. La Commissione elettorale afgane, da parte sua, ha già annullato tutti i voti di 447 seggi proprio a causa di presunti brogli. «Il provvedimento potrebbe riguardare circa 200.000 voti», ha precisato Noor Mohammad Noor, portavoce della Commissione.

Intanto, ad oggi, è stato completato lo scrutinio del 74% dei seggi: il presidente uscente Hamid Karzai può contare sul 48,6% delle preferenze, pari a circa 2,1 milioni di voti, contro il 31,7% (1,4 milioni di voti) del suo principale sfidante, l'ex ministro degli Esteri Abdullah Abdullah.