Rice: «Gheddafi scelga con cura le parole da usare all'ONU»
L'ambasciatrice: «Americani sotto shock per vicenda al-Megrahi»
NEW YORK - Gli Stati Uniti non accetteranno nessuna dichiarazione fuori dalle righe da parte dei leader libici durante l'Assemblea Generale dell'Onu. Il monito arriva direttamente dall'ambasciatrice americana all'Onu, Susan Rice, che ha avvisato a distanza il presidente libico, Muammar Gheddafi, noto per le sue dichiarazioni «colorite», di scegliere con cura le parole da usare a New York.
«Il modo in cui il presidente Gheddafi deciderà di comportarsi durante l'Assemblea Generale e nel Consiglio di sicurezza potrebbe ulteriormente esacerbare i sentimenti degli americani», ha detto Rice.
L'ambasciatrice ha spiegato che i cittadini «sono ancora sotto shock per l'accoglienza trionfale riservata a Tripoli ad Abdelbaset al-Megrahi», l'uomo condannato come responsabile dell'attentato di Lockerbie del 1988. Un argomento che Rice ha definito «sensibile e doloroso». «Ci auguriamo che sia un'occasione costruttiva», ha concluso Rice ricordando al leader libico che la riunione prevista per il 24 settembre al Consiglio di Sicurezza verterà unicamente sul disarmo nucleare, sconsigliando così di utilizzare il palco dell'Onu per parlare della vicenda al-Megrahi.
Il rilascio del terrorista libico e il suo ritorno in patria hanno sollevato profonde critiche negli Stati Uniti dove la stessa città di Englewood, che dovrebbe ospitare Gheddafi nei giorni dell'Assemblea, è ricorsa in tribunale per impedire la visita. Quella prevista a fine settembre sarà la prima apparizione del presidente libico all'Assemblea Generale in esattamente 40 anni di governo. Gheddafi parlerà all'Onu il 23 settembre subito dopo il discorso di Barack Obama.