6 maggio 2024
Aggiornato 08:30
Esteri. Elezioni Afghanistan

Abdullah: «Brogli organizzati da governo»

Candidato al Tg3: «Nessun posto per me in questo regime corrotto»

KABUL - Le elezioni presidenziali afgane sono state viziate da «brogli su vasta scala organizzati dall'apparato statale guidato» dal capo di Stato uscente Hamid Karzai: lo ha affermato il principale rivale di Karzai, l'ex ministro degli Esteri Abdullah Abdullah, intervistato dal Tg3.

«Occorre ripulire l'intero processo elettorale», ha continuato Abdullah, il quale ha sottolineato che se i risultati venissero confermati ricorrerebbe tuttavia «a forme di protesta pacifiche», escludendo ogni ipotesi di rivolta popolare; tuttavia, il fatto che «le fondamenta dello Stato poggino su dei brogli non può che favorire l'instabilità», e se i talebani costituiscono la prima minaccia per il Paese l'illegittimità del governo sarebbe la seconda.

Quanto a una possibile alleanza con Karzai, alla quale starebbe lavorando la diplomazia statunitense, Abdullah ha affermato di non essere mai stato consultato in tal senso: «Non c'è posto per me in questo regime, un regime di stampo mafioso che ha commesso il delitto più grave, rubare il voto delle persone».

«Il mio scopo è quello di rimettere il Paese in carreggiata, non posso far parte di un regime corrotto, il peggiore del mondo», ha concluso Abdullah, che stando ai risultati parziali avrebbe ottenuto il 35% delle preferenze contro il 44% di Karzai, aprendo così la possibilità di un ballottaggio.