2 maggio 2024
Aggiornato 15:00
«Tregua elettorale» anche per l'esercito afgano

Alta tensione in Afghanistan a due giorni dal voto

Colpi di mortaio contro il palazzo presidenziale di Kabul

KABUL - A due giorni dalle cruciali elezioni presidenziali resta altissima la tensione in Afghanistan per la paura di attentati ai seggi e attacchi contro chi si recherà alle urne, promessi dai guerriglieri talebani. Oggi due colpi di mortaio sono caduti nei pressi del palazzo presidenziale di Kabul, mentre la Nato ha annunciato che sospenderà la sua offensiva militare in occasione del voto. Anche l'esercito afgano osserverà una 'tregua elettorale'.

Una portavoce dell'esercito americano, il capitano Elizabeth Mathias, ha detto di non essere al momento in grado di fornire notizie su eventuali danni o vittime dell'attacco al palazzo presidenziale, ma un portavoce afgano, Hamid Elmi, ha assicurato che non ci sono feriti.

Milioni di afgani sono chiamati alle urne per eleggere il loro presidente. Grande favorito è il presidente uscente Hamid Karzai, anche se le minacce dei talebani rischiano di influenzare l'esito finale se gli elettori di etnia pashtun, che da cinque anni assicurarono con il loro sostegno l'elezione di Karzai, diserteranno le urne per paura nelle province meridionali. Gli altri contendenti sono l'ex ministro degli Esteri Abdullah Abdullah, l'ex ministro delle Finanze Ashraf Ghani e l'ex ministro per la Pianificazione Ramazan Bashardost.

Per garantire il regolare svolgimento del voto, la Nato ha annunciato che sospenderà l'offensiva contro i talebani durante le elezioni. Secondo un comunicato dell'Alleanza Atlantica, nella giornata di dopodomani saranno condotte solo operazioni necessarie alla protezione della popolazione che deciderà di recarsi alle urne.

Nella regione occidentale di Herat, posta sotto il comando militare italiano, è comunque probabile che molti seggi resteranno chiusi, ha spiegato il generale Rosario Castellano, responsabile del Regional Command West, in una intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera. «Su 1.014 seggi situati nella regione occidentale, posta sotto il comando militare italiano, almeno 90 dovrebbero restare chiusi e altri 150 sono a rischio per causa delle minacce talebane», ha affermato il generale, che comanda circa 5mila soldati del contingente Nato-Isaf (di cui 2.500 italiani).

Oltre alle minacce dei guerriglieri talebani incombe però sulle elezioni afgane anche il pericolo di brogli. Un'inchiesta svolta dall'emittente britannica Bbc ha rivelato infatti che migliaia di schede elettorali sono state messe in vendita e che ingenti somme di denaro sono state offerte per comprare voti.