2 maggio 2024
Aggiornato 09:00
Il 20 agosto giorno delle cruciali elezioni presidenziali in Afghanistan

Afghanistan: per i soldati italiani compito di supporto alle urne

Il capitano Cucinotta: «Pronti a intervenire se necessario»

KABUL - Il 20 agosto, giorno delle cruciali elezioni presidenziali in Afghanistan, i soldati italiani dell'Isaf avranno un compito di «supporto alle autorità locali, polizia ed esercito, che rispettivamente controlleranno i seggi elettorali e le zone circostanti», in un clima reso teso dalle minacce dei Talebani. Il capitano Saverio Cucinotta, portavoce dei Italfor 20, a Kabul, così descrive la situazione: «Noi monitoreremo ogni attività, ogni spostamento e saremo pronti a intervenire se polizia ed esercito lo richiederanno», ha aggiunto.

Per le forze di sicurezza afgane «le elezioni di giovedì rappresentano una prova molto importante», ha sottolineato Cucinotta, del 10° Reggimento Genio Guastatori. Dopo un lungo periodo di addestramento, fornito anche dai soldati italiani, polizia ed esercito si trovano a dover garantire la sicurezza nei seggi elettorali. «Nel caso si dovessero trovare a fronteggiare un'emergenza, una situazione di pericolo o di disagio, e non riescano a ripristinare l'ordine da soli, chiederanno il nostro aiuto e noi saremo in grado in pochi minuti di intervenire», ha affermato il capitano. «La nostra sarà un'azione diretta e immediata», ha aggiunto.

Malgrado l'intensificarsi delle minacce da parte degli insorti, che hanno promesso «punizioni severe» a chi andrà a votare, incluso il taglio del dito indice, «in giro per Kabul c'è molta fiducia e ottimismo tra la popolazione che sa di essere davanti a un momento storico», ha dichiarato il capitano Cucinotta.

«Abbiamo intervistato molte persone coinvolte nelle elezioni all'interno dei seggi: tutte quante hanno dato dimostrazione di un certo ottimismo, che personalmente non mi aspettavo dopo la diffusione, nei giorni scorsi, di una stima secondo cui il 10% dei seggi elettorali non aprirà a causa delle minacce degli insorti», ha sottolineato il portavoce di Italfor 20.

«Girando per le strade della capitale, in centro come in periferia, la percezione è di calma: apparente», ha proseguito Cucinotta, «perché in cinque minuti potrebbe cambiare tutto. Noi lo sappiamo e siamo pronti a questa eventualità».

In vista delle elezioni di giovedì prossimo, l'Italia ha inviato «cinquecento soldati in più», ha ricordato il capitano, che potrebbero restare in Afghanistan anche oltre il periodo elettorale - come affermato di recente dal ministro della Difesa Ignazio La Russa - «a causa dell'accresciuto livello di minacce e degli episodi negativi che ci hanno coinvolto direttamente», ha concluso Cucinotta.